E’ ormai il canale di vendita più performante e probabilmente lo resterà ancora per lungo tempo. Ma il successo nell’ecommerce resta legato alla capacità dei retailer di rispettare una serie di regole precise, semplificando i vari passaggi e garantendo un servizio impeccabile ai clienti. Tante best practice che gli esperti di OrderDynamics, società specializzata proprio nel fornire soluzioni di commercio elettronico, riassumono in quattro raccomandazioni principali, utili per sviluppare al meglio il business. Si comincia dalla disponibilità dei prodotti reclamizzati, indispensabile per rendere davvero proficue le campagne di marketing ed evitare, al contrario, di non soddisfare le aspettative dei clienti. E’ necessario inoltre facilitare al massimo il processo d’acquisto, anche perché solitamente gli shopper hanno già ricevuto informazioni sufficienti consultando preventivamente il sito del marchio e dunque mirano subito al sodo. Per raggiungere questo obiettivo, bisogna favorire tra l’altro le operazioni di ricerca e, nel contempo, strutturare le piattaforme in modo da non concentrarsi esclusivamente sulle esigenze dei clienti abituali, che possono già contare su un notevole livello di personalizzazione dell’offerta e della relativa pubblicità. Del resto, un portale di commercio elettronico ha sempre bisogno di conquistare nuovi clienti, nonché dare ampio risalto anche alla merce giacente in magazzino. Un altro fattore nodale, il terzo secondo OrderDynamics, riguarda la prima impressione e, quindi, la qualità delle fotografie del prodotto esposto. Pubblicare immagini chiare e veritiere è un must per tessere un rapporto di fiducia con i consumer. Infine, ma non certo in ordine di importanza, c’è il principio di onestà e trasparenza. I rivenditori che non svelano i dettagli essenziali dei loro articoli riusciranno senz’altro ad avere, almeno in un primo momento, tassi di rendimento superiori alla media. Nel contempo, però, si troveranno ben presto ad affrontare clienti insoddisfatti e recensioni negative, minando alla radice la reputazione e, di conseguenza, il giro d’affari.
Fonte: LSA