Big Retail Show, il futuro è nello ‘smart store’

Dal salone newyorchese arriva una strenua difesa del punto vendita fisico. Il portavoce più autorevole è l'ex numero uno di Walmart Usa Bill Simon
Big Retail Show, il futuro è nello ‘smart store’

Chi si attendeva scenari futuristici e il dominio del digital probabilmente sarà rimasto un po’ deluso. Dall’edizione 2015 del Big Retail Show, evento annuale promosso dal National Retail Federation, infatti, è venuto fuori un messaggio in parte inatteso, quasi retrò, se non provocatorio. Dopo anni di annunci e previsioni sull’inarrestabile ascesa dell’ecommerce, emblema della modernità, adesso il simbolo del futuro sarebbe addirittura il ritorno al negozio fisico. O quantomeno una riabilitazione del suo ruolo centrale. Il tutto, al motto di ʿbrick is the new blackʾ, il punto vendita è il nuovo nero, cioè fa moda, tendenza. Uno dei portavoce più autorevoli di questa teoria, esposta durante la conferenza di apertura della kermesse, è stato Bill Simon, ex numero uno di Walmart Usa. Nel suo intervento, ha descritto il commercio elettronico come un’evoluzione hi-tech dei cataloghi cartacei, già arrivata vicina al punto di saturazione, considerato che nell’ultimo biennio buona parte della crescita di questo canale sarebbe derivata dall’interazione con gli store fisici. Il vero limite dello shopping online, quindi, sarebbe la mancanza di quel contatto sensoriale ed emotivo, che invece si ottiene solo con la vendita al dettaglio. Un’opinione, quella di Simon, più volte ripresa anche durante gli altri interventi, proprio a rimarcare l’esigenza di investire su un approccio multitasking, in grado di combinare al meglio tutte le potenzialità e, in particolare, valorizzare i plus dei supermercati tradizionali tramite la tecnologia. Il riferimento al click & collect, insomma, non appare più di tanto velato, così come l’indicazione di puntare sulle app in grado di facilitare e rendere più appagante la shopping experience. Purché avvenga in negozio.

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