Cirio, boom di vendite nel Regno Unito

ll marchio del Gruppo Conserve Italia raggiunge la seconda posizione nel retail d'oltremanica con una quota di distribuzione ponderata del 75%
Cirio, boom di vendite nel Regno Unito

Tutti pazzi per il pomodoro italiano nel Regno Unito. In un solo anno, Cirio, secondo i dati riportati dall’azienda, ha evidenziato un exploit del +32% in termini di quota sulle vendite (dati Iri, confronto ottobre 2014-ottobre 2013), confermandosi il best performer della categoria delle conserve. Non ci sono solo le private label dunque, che rappresentano comunque la parte preponderante del mercato, ma anche il prodotto di marca inizia a farsi spazio sugli scaffali del retail britannico.

“È tutto merito di una strategia commerciale che negli ultimi 4 anni ha virato sulla promozione del marchio – spiega Cesare Concilio, direttore commerciale estero di Conserve Italia – anche in presenza di un mercato come quello del Regno Unito, in cui a farla da padrone resta la private label, con una quota del 63%. Qualcosa tuttavia sta cambiando – prosegue Concilio – e negli ultimi mesi la crescita del marchio Cirio sta a dimostrare come i consumatori inglesi abbiano imparato a conoscere ed apprezzare anche i brand. Oggi la quota di mercato di Cirio nelle catene distributive inglesi è pari al 5,7% (dati Iri) e si attesta come seconda marca di pomodoro in assoluto, dietro alla sola Napolina, di proprietà del colosso del cibo in scatola Princes Ltd.

L’interesse per il Regno Unito non è casuale. A svelarne i motivi Diego Pariotti, direttore vendite estero Conserve Italia: “Da quest’anno è il Regno Unito a guidare la classifica dei principali importatori europei di pomodoro, dopo aver superato persino la Germania, storico consumatore ed estimatore del prodotto. Il successo di questa eccellenza del made in Italy è da collegare sia al fatto – spiega Pariotti – che il pomodoro rappresenti com’è noto un elemento essenziale per quasi tutte le diverse cucine etniche degli abitanti del Regno Unito, sia all’aumento delle preparazioni fatte in casa, con maggiore attenzione agli alimenti di base usati per cucinare e alla loro provenienza”.

Oltre alle più importanti catene della grande distribuzione, le cosiddette big five che da sole detengono il 65% del mercato, i prodotti Conserve Italia sono dall’ultimo anno presenti anche sugli scaffali dei dettaglianti tradizionali.  E sta crescendo anche la presenza all’interno del canale ristorazione – conclude Pariotti – ciò anche in virtù di un accordo siglato con Booker, il primo grossista inglese, che consente a Cirio di essere commercializzato con i formati food service specificamente studiati per gli operatori professionali. In virtù di tali accordi il totale complessivo del fatturato generato dalle vendite nel Regno Unito proietta circa 14 milioni di euro ed è destinato a crescere”.

Altra novità non di poco rilievo, nell’ambito della riorganizzazione della presenza nel Regno Unito, è l’apertura del nuovo ufficio a Londra, accanto alla sede della nota azienda di olio d’oliva Filippo Berio, del gruppo Salov, leader nel mercato inglese dell’olio di oliva italiano con una quota del 27 per cento. Sandra Sangiuolo, responsabile marketing estero del gruppo conserviero, spiega: “Abbiamo già attivato alcune sinergie con Filippo Berio, finalizzate a realizzare insieme attività importanti di co-marketing o promozionali. In effetti quando olio e polpa di pomodoro, insieme alla pasta categorie bandiera del cibo italiano, sono entrambi in promozione, si ottengono attenzionalità e quindi vendite superiori. Sul versante delle azioni di marketing, abbiamo confermato anche per il 2015 tutto il piano di attività già avviate con successo quest’anno, con campagne stampa e web, il coinvolgimento di blogger e testimonial e di potenti divulgatori dell’Italian cooking come i celebrity chefs Jamie Oliver o Nigella Lawson, personaggi ormai internazionali”.

 

Importazioni di pomodoro Paesi Ue28 – Fonte Eurostat Periodo 2013 (anno solare) e 2013/14 (anno commerciale) quantitativi espressi in 100 kg
gennaio – dicembre 2013 luglio 2013 – giugno 2014
Germania 3.492.456 3.437.387
Regno Unito 3.713.538 3.508.294

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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