Esselunga supera i 7 miliardi di ricavi

La società chiude il 2014 con numeri ancora in crescita in un contesto molto difficile. Previste 2500 assunzioni nel prossimo biennio
Esselunga supera i 7 miliardi di ricavi

La crisi dei consumi è visibile e palpabile, ma Esselunga è riuscita anche nel 2014 a mettere il segno più di fronte ai suoi numeri più importanti di bilancio. Il fatturato consolidato del gruppo della grande distribuzione ha così superato di poco i sette miliardi di euro, un’altra pietra miliare nella storia decennale della società. I ricavi sono cresciuti dello 0,8% comprendendo le nuove aperture, dato non certamente esplosivo ma maturato in un contesto di deflazione dell’1,6% dei prezzi di vendita al dettaglio e considerando anche che “il mercato della grande distribuzione è in significativa contrazione in tutta Italia e nelle regioni in cui il gruppo opera” ha specificato la società.

Il margine operativo lordo si è attestato a 521 milioni (+3,2%), mentre l’utile operativo è stato pari a 335 milioni (+2%), con un utile netto di 212 milioni di euro, sostanzialmente invariato rispetto a quello del 2013.

Questi risultati sono maturati “grazie alla strategia di riduzione dei prezzi, che ha consentito alla società di incrementare i clienti dell’8,5 per cento”. Un dato che riesce a contobilanciare l’erosione dei numeri dovuta all’alta vendita di prodotti in promozione, senza dei quali non si fa sell out. E poi c’è il trading down sul quale si è soffermato anche il patron Bernardo Caprotti in un’intervista rilasciata a il Fatto Quotidiano: gli italiani “comprano più pollo e meno manzo, più acciughe e sardine, piuttosto del branzino. E poi tutti sono diventati più attenti a non buttare il cibo e più preparati sulla qualità dei prodotti” ha risposto all’intervistatore. Proprio su merci e prezzi di vendita non è mancata la polemica con Oscar Farinetti, creatore di Eataly, definito “un chiaccherone formidabile”, un “venditore di frigoriferi e televisori che viene qui a Milano e ci insegna cos’è il food” (e a venderlo a prezzi ben più alti di Esselunga), ma anche uno “straordinario uomo di comunicazione che riesce a ottenere tutto gratis”, o quasi, come ne caso dello spazio all’interno dell’Expo. Proprio Farinetti ha replicato a quest’intervista con una dichiarazione distensiva: “”Manca un mese siamo in tempo, a Caprotti dico: se vuol venire venga, facciamo qualcosa insieme nel padiglione di Eataly, sarei onorato di fare qualcosa con il maestro della distribuzione italiana, il numero uno. Magari – ha aggiunto con una punta di ironia – hanno ragione loro e dovrei tornare a vendere lavatrici. In questo clima pieno di incazzature, livori, disistima e parolacce io ho deciso di protestare parlando bene di tutti”.

Nel 2014 Esselunga ha aperto negozi a Calco (Lecco), Aprilia (Roma), Milano Porta Vittoria, Novara, Prato, Parma in via Emilia Ovest, Saronno (Varese), Firenze Galluzzo e Marlia (Lucca), nonchè il polo logistico di Campi Bisenzio (Firenze), incrementando i dipendenti di 530 unità a 21.135. Ma il focus sulla crescita continua e quest’anno è previsto un ulteriore sviluppo, già iniziato con l’apertura del 150esimo negozio a Milano in via Adriano, sull’area dove un tempo sorgevano i capannoni della Ercole e della Magneti Marelli. Nel prossimo biennio la società prevede 2.500 nuove assunzioni. Scenari certamente positivi, e stupisce perciò la risposta data al Fatto sul futuro dell’azienda: “Non posso parlare di questo… non voglio. È difficile. È triste”. Chissà a cosa si riferiva, con questo passaggio che lascia l’amaro in bocca.

 

 

 

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