Efsa: nell’olio di palma sostanze pericolose?

L’Autorità che ha sede a Parma in uno studio mette in evidenza la pericolosità in particolare per bambini e adolescenti. Aidepi si impegna a tutelare consumatori 
Efsa: nell’olio di palma sostanze pericolose?

Il dibattito sull’olio di palma si arricchisce di un nuovo capitolo che non farà certamente molto piacere ai grandi utilizzatori e trasformatori di questo grasso alimentare. L’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare che ha sede a Parma, ha infatti reso noti i risultati di un studio molto atteso dal quale emerge che i contaminanti a base di glicerolo presenti nell’olio di palma danno adito a potenziali problemi di salute soprattutto per i consumatori delle fasce d’età giovanile, ma anche per quelli che in età adulta che ne consumino “forti” quantità. Anche le margarine, secondo l’Efsa, avrebbero gli stessi problemi. L’Autorità ha analizzato i glicidil esteri degli acidi grassi (GE), il 3-monocloropropandiolo (3-MCPD), il 2-monocloropropandiolo (2-MCPD) e loro esteri degli acidi grassi. Queste sostanze si formano durante le lavorazioni alimentari, in particolare quando gli oli vegetali vengono raffinati ad alte temperature (circa 200° C), sottolineando la loro pericolosità in particolar modo per bambini e adolescenti.

MINISTRO LORENZIN: UE FACCIA VERIFICHE – Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, chiederà al Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis di avviare con urgenza l’esame del parere Efsa pubblicato sull’olio di palma, al fine di valutare l’eventuale necessità di procedere all’adozione di misure, anche in via precauzionale, finalizzate alla tutela della salute dei cittadini europei. Per i deputati del Movimento 5 stelle che siedono nelle Commissioni Ambiente e Agricoltura del Parlamento “il Governo deve mettere in campo tutte le azioni necessarie per fermare i rischi legati all’assunzione dell’olio di palma, anche valutando uno stop della vendita sul mercato italiano, in quanto l’olio di palma contiene tre sostanze tossiche, di cui una genotossica e cancerogena (il 3-Mcpd), che si forma durante la raffinazione degli oli vegetali e presente in misura maggiore proprio nell’olio di palma che ne contiene ben 70 volte in più rispetto all’olio d’oliva”.

AIDEPI: IMPEGNO PER SCELTE CHE TUTELINO SALUTE – In una nota l’Aidepi, l’associazione che riunisce le industrie dolciarie e della pasta, afferma di aver “seguito con la massima attenzione la diffusione del parere dell’Efsa sulla presenza dei contaminanti 3-MCPD e GE in molti alimenti inclusi alcuni prodotti da forno” e che si impegnerà “fin da ora a fare, nel più breve tempo possibile, tutte le scelte necessarie per la massima tutela della salute del consumatore”. Inoltre, ha aggiunto l’Aidepi “ogni indicazione dell’Efsa è per noi un riferimento
imprescindibile anche rispetto alle nostre strategie aziendali e associative, e quindi non mancheremo di intraprendere i percorsi necessari per onorare il patto di fiducia che da sempre abbiamo con i nostri consumatori. Con questo obiettivo ci siamo già messi in contatto con il Ministero della Salute per valutare insieme come procedere dando la nostra massima disponibilità e collaborazione”.
A fine febbraio l’Unione italiana per l’olio di palma sostenibile aveva lanciato una campagna a sostegno di questa materia prima alimentare e in un comunicato ha ribadito che “la salute e la sicurezza di consumatori sono la priorità per le nostre aziende che si sono impegnate e si impegnano quotidianamente per garantire prodotti sicuri sul mercato”.

© Riproduzione riservata