Sial 2016, l’Italia in pole position

Il nostro paese è partner strategico del salone parigino, dove dal 16 al 20 ottobre potrà contare su 850 espositori, nonchè cluster speciali dedicati a dieci Regioni italiane. Tra le altre novità si segnala uno spazio ad hoc esclusivamente dedicato all’offerta di prodotti gluten free
Sial 2016, l’Italia in pole position

Il prossimo Sial Paris, che si terrà nella capitale francese dal 16 al 20 ottobre, avrà una portata ancora maggiore rispetto a tutte le edizioni che l’hanno preceduto. Dal punto di vista esterno, i recenti fatti legati agli attentati aumenteranno i controlli che saranno molto rigidi, così come verrà potenziato il sistema di trasporto verso la location di Paris Nord Villepinte. Entrando, invece, nello specifico della manifestazione, l’edizione 2016 rappresenterà un ulteriore sviluppo dell’evento.

I NUMERI DELLA CRESCITA – A illustrare le novità è stato lo stesso Nicolas Trentesaux, direttore del network legato alla fiera internazionale biennale dedicata al F&B, che giovedì scorso, di fronte a una platea di giornalisti, ha presentato in anteprima l’appuntamento di ottobre. Per prima cosa, il manager si è soffermato sui numeri. Il Sial 2016 accoglierà 7 mila espositori, il 10% in più rispetto a due anni fa, di cui l’85% di provenienza straniera, ovvero non francese, a rappresentare 104 diversi paesi. “Sono cifre che confermano come oramai siamo un evento a tutti gli effetti di respiro internazionale, considerando anche il fatto che gli espositori sono equamente distribuiti tra francesi, europei e non europei», afferma il responsabile del Sial.

ITALIA, PARTNER SEMPRE PIU’ STRATEGICO –  Tutto il mondo dell’alimentare ha, dunque, risposto all’appello, seppure alcuni Paesi rivestono un peso strategico maggiore. Tra questi, in prima fila, ritroviamo l’Italia che, attraverso le sue aziende dell’agroalimentare, è diventato un partner fondamentale del Sial, con una presenza inferiore soltanto a quella dei padroni di casa francesi. L’edizione di quest’anno ospiterà, infatti, 850 aziende italiane, rispetto alle 600 conteggiate due anni fa, appartenenti a una ventina di settori merceologici. Una folta rappresentanza raggruppata nel Padiglione numero 1, che si sviluppa su una superficie complessiva di 14 mila metri quadri. “Il territorio in Italia offre un’enorme ricchezza e varietà agroalimentare ed è un attore importante nel processo di sviluppo e crescita del nostro salone – osserva Trentesaux –. La grande novità di quest’anno, a ribadire come Sial abbia un forte legame con l’Italia, consisterà nel dedicare alcuni specifici padiglioni a dieci Regioni, ossia, Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia». Viene da chiederci se questo amore indiscutibile per lo Stivale possa sfociare in qualche nuova alleanza. Un Sial Italia, per esempio. Ipotesi subito scartata dal direttore della fiera. “Non abbiamo mai pensato di creare delle ‘filiali’ europee né in Italia, né in altri paesi perché consideriamo l’Europa una singola realtà territoriale dove gli scambi commerciali tra gli stati membri sono liberi e continui. La nostra missione è agire per aree geografiche distinte tra loro e con abitudini di consumo alimentare diverse”, risponde serafico Trentesaux.

GLUTEN FREE? MERCI BEAUCOUP – Tornando all’appuntamento parigino, tra gli altri fatti rilevanti si segnala quello relativo al mondo dell’innovazione e dell’alimentazione senza glutine. In tutto saranno 2.500 i prodotti che, in anteprima, saranno presentati durante la manifestazione, mentre essendo il gluten free diventato oggi un fenomeno mondiale, il salone ha deciso, per la prima volta, di dedicargli uno spazio tutto suo. “Nei paesi sviluppati stiamo assistendo a un invecchiamento della popolazione e alla diffusione di intolleranze provocate dall’alimentazione – analizza a proposito il delegato francese –. Alla luce di queste situazioni, inevitabilmente si è assistito a una spinta della domanda di prodotti biologici o specifici, come quelli privi di glutine, nei confronti delle quali la nostra manifestazione non poteva rimanere indifferente”.

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