Conad: la sostenibilità passa dalla private label

Conad: la sostenibilità passa dalla private label

A seguito della firma del protocollo d’intesa per la sostenibilità Conad-Legambiente, presentato lo scorso venerdì 27 maggio a Bologna, il retailer ha presentato alcuni obiettivi prioritari e le strategie per raggiungerli.

PRIVATE LABEL SOSTENIBILE – Sulla marca Conad la collaborazione verterà sugli indirizzi produttivi, sulla responsabilità sociale e sulla lotta ai cambiamenti climatici. Le aree di lavoro condivise riguardano l’utilizzo di energia verde e l’autonomia energetica, l’utilizzo dell’acqua nelle coltivazioni, la collaborazione nell’ottimizzazione dell’uso degli imballaggi e nell’uso di materiali a basso impatto ambientale. Altri ambiti riguardano, in materia di allevamenti, il rispetto delle normative, il benessere animale, il divieto dell’uso di ormoni, la certificazione del processo produttivo – e il sostegno alle filiere ad alto valore, ad esempio i prodotti di Conad Percorso Qualità e Sapori&Dintorni.

ETICHETTA ENERGETICA E BIO SHOPPER – Per quanto riguarda i punti di vendita, sarà sviluppata una strategia comune per migliorare l’efficienza energetica, organizzare sessioni di formazione sulla direttiva Etichetta Energetica, confrontarsi sulle modalità per rendere sostenibile la mobilità dei clienti verso i punti di vendita, valorizzare l’uso di bio-shopper e shopper di plastica riciclata e lo sviluppo del consumo sostenibile degli altri materiali di consumo.

EVENTI DI SENSIBILIZZAZIONE – La collaborazione tra Conad e Legambiente verterà, infine, anche su alcuni eventi di valorizzazione delle produzioni locali di qualità, tra cui Ambasciatori del territorio e Orti in festa. Si tratta di campagne di comunicazione e progetti territoriali che hanno l’obiettivo di valorizzare le piccole economie locali, sensibilizzare i cittadini a scelte di consumo sostenibili e promuovere le piccole aziende e le economie locali.

PREMIARE IL BIO, IL VEGAN E IL SOLIDALE – Occorre investire in innovazione e in ricerca, finalizzandole ad una sostenibilità ambientale – e economica – che dia risposte concrete alla domanda di qualità, sicurezza alimentare e eco compatibilità che viene da un numero crescente di persone. Persone che “premiano” il biologico, gli alimenti vegani, quelli ecosolidali, oltre ai prodotti delle tradizioni locali e a marca del distributore.

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