Il Caprotti segreto #2

Esselunga, aperto il testamento. La maggioranza alla moglie e alla figlia del patron. Il ruolo in bilico dei figli di primo letto
Il Caprotti segreto #2

di Paolo Dalcò

Bernardo Caprotti ha lasciato il 66,7% della holding Supermarkets Italiani che detiene Esselunga alla vedova Giuliana Albera e alla figlia Marina Sylvia consentendo così di avere il controllo dell’assemblea ordinaria e straordinaria. Le rimanenti quote sono invece degli altri due figli di primo letto Giuseppe e Violetta.

STOP ALLA VENDITA – “La vendita di Esselunga a Cvc e Blackstone, i due fondi che avevano manifestato interesse nel corso dell’estate, si era fermata già da alcune settimane per i paletti che aveva messo Bernardo Caprotti e che non sarebbero stati accettati dalle società di private equity prima dell’acquisizione e della probabile quotazione in Borsa. Si trattava di clausole troppo vincolanti” ha precisato a Food un consulente che ha partecipato alla trattativa. Si ferma così la vendita di Esselunga e le parti potrebbero aver trovato un accordo che prevede il rientro di Giuseppe nella gestione della società, insieme a Marina Sylvia, e messo fine a contenziosi e battaglie legali? Nei prossimi giorni si saprà se questa è la soluzione oppure se i nuovi proprietari rinunceranno “ai paletti” e decideranno di proseguire nella vendita e nella futura quotazione di Esselunga. In questo caso se la valutazione di 7 miliardi venisse confermata Giuliana e Marina incasserebbero oltre 4 miliardi mentre Giuseppe e Violetta 1,5 miliardi di euro a testa.

GIUSEPPE: “FAREMO DI TUTTO PER SALVAGUARDARE IL GRUPPO” – Marina Sylvia, che nel 2006 aveva reso nonno per la quarta volta Bernardo, è l’unica figlia che sta lavorando oggi in Esselunga. Ieri è stato nominato Piergaetano Marchetti presidente di Supermarkets Italiani al posto di Bernardo Caprotti. Il consiglio di amministrazione ha deliberato in considerazione della scomparsa del dottor Bernardo Caprotti di non dar corso ad operazioni relative alla controllata Esselunga.«Faremo di tutto per salvaguardare il gruppo e sono vicino ai dipendenti», ha detto Giuseppe Caprotti, figlio del fondatore di Esselunga, all’uscita dal notaio Carlo Marchetti dopo aver partecipato all’apertura del testamento scritto dal padre Bernardo.

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