In ripresa l’alimentare confezionato: chi sale e chi scende

I dati IRi dei primi nove mesi dell'anno segnalano un buon andamento dei consumi, mentre continua a crescere la spesa che punta alla qualità
In ripresa l’alimentare confezionato: chi sale e chi scende

Consumi all’insegna della ripresa, con un effetto trascinamento che conferma il buon andamento delle vendite nei primi nove mesi dell’anno. E’ il sentiment che si ricava dagli ultimi dati di IRi per l’alimentare confezionato in Italia. A settembre, infatti, le vendite complessive in valore sono rimaste pressoché invariate verso lo stesso mese del 2015 (-0,6%) a quota 4.260 milioni di euro, mentre nei primi nove mesi crescono dello 0,5% rispetto all’equivalente periodo dello scorso anno, totalizzando 33.196 milioni. L’andamento più dinamico dei prezzi (+1,5% nell’anno progressivo) suggerisce comunque che la Grande distribuzione organizzata creda in una prossima ripresa dei consumi.

BIOLOGICO – Il dettaglio dei dati per singoli settori rivela che la relativa stabilità complessiva cela uno spostamento dei consumi da scelte quantitative a una maggiore attenzione verso la qualità. Ancora una volta il best performer nelle tabelle dell’analista partner di Tuttofood è infatti il biologico: a settembre, con vendite per 108 milioni di euro, cresce a due cifre con un +14,9%, mentre da inizio anno, con un valore del venduto pari a 945 milioni, il balzo è addirittura del 21,5%.

DOLCI – La buona stagione estiva si riflette invece nei numeri del gelato che, sempre a settembre, crescono del 9,9% in valore, sfiorando quota 100, con 98 milioni di euro di venduto. Nel corso dell’anno invece, il rinfresco cede il passo ai prodotti da ricorrenza (+5,6%, a 436 milioni). Bene anche altri “generi di conforto”: gli spalmabili dolci aumentano dell’1,1% nel mese (72 milioni) e del 2,4% nel periodo (513 milioni) mentre i fuori pasto dolci, pur arretrando a settembre, da inizio anno segnano un +1,9% con 1.188 milioni.

ACQUISTI PREGIATI – Confermano la maggiore fiducia dei consumatori anche gli incrementi in altri acquisti “pregiati”. A settembre la carne confezionata registra un +3,3% con 64 milioni di euro, e nel periodo fa ancora meglio con un +4,4% a 447 milioni, mentre la pasta fresca cede terreno a settembre ma nel periodo sale del 2,2% a 478 milioni di euro. Il beverage infine, rileva IRi, a settembre porta il valore delle vendite a 345 milioni di euro (+1,1%), mentre nell’anno progressivo resta statico (-0,5%) con 2.136 milioni di venduto.

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