Il mercato italiano dei prodotti lactose free continua la sua corsa, con un giro d’affari che supera i 2,4 miliardi di euro nella distribuzione moderna e una crescita del 4,9% annuo, contro il +3% del comparto alimentare nel complesso (fonte: Niq). L’81% delle famiglie italiane acquista prodotti senza lattosio e, in un caso su tre, lo fa pur senza intolleranze certificate. A trainare il settore è soprattutto il lattiero-caseario, che genera tre quarti degli incassi e il 60% della crescita delle vendite. Tra i protagonisti c’è Nonno Nanni, l’azienda trevigiana leader nelle robiole e nello stracchino, con 160 milioni di euro di fatturato consolidato e 21 milioni di Ebitda.
Il gruppo guidato dalla famiglia Lazzarin punta ora a diventare il marchio di riferimento nel lactose free, estendendo il business anche alla pasta fresca ripiena. I formaggi delattosati Nonno Nanni firmano infatti i ripieni della nuova linea Nonna Rina, marchio del gruppo rilanciato nel 2021 che oggi vale sei milioni di euro di ricavi, in crescita a doppia cifra. “Quello tra Nonno Nanni e Nonna Rina non è un semplice co-branding, ma un progetto industriale e distributivo integrato”, sottolinea al Sole 24 Ore l’Amministratrice delegata Silvia Lazzarin, una degli otto nipoti del fondatore.
Il core business del gruppo resta comunque il lattiero-caseario, da cui proviene il 92,5% del fatturato. Il brand Nonno Nanni continua a crescere oltre il mercato (+10% a volume, +6% a valore), grazie soprattutto allo stracchino, leader con il 19,5% di quota a volume.
Negli ultimi tre anni l’azienda ha investito 15 milioni di euro per ampliare la capacità produttiva e sviluppare nuove linee, in particolare nei formaggi a pasta filata, mentre altri 5 milioni sono stati destinati al caseificio Tonon (25 milioni di euro di ricavi), specializzato in mozzarella per pizza.
Sul fronte internazionale, l’estero pesa per l’11% del fatturato. A luglio 2024 Nonno Nanni ha acquisito il 90% di Italat France, distributore storico di prodotti italiani a Rungis (Parigi), e guarda ora alla Germania, al Belgio e alla Svizzera per consolidare l’export. “Vogliamo rafforzare la nostra presenza in Europa attraverso partnership che valorizzino i nostri punti di forza: qualità artigianale, freschezza e italianità”, conclude Lazzarin.