Millennials italiani, pro e contro dell’e-grocery

I giovani shopper scelgono sempre più spesso il canale online per acquistare cibo, come i loro coetanei europei. Ma diversi fattori li frenano
Millennials italiani, pro e contro dell’e-grocery

Per Regina Haydon, food & drink analyst di Mintel, se si esclude la Gran Bretagna, il mercato europeo dell’e-grocery è ancora agli inizi. Ma negli ultimi tempi la tendenza sembra cambiare velocemente, spinta da maggiori investimenti nel canale e, soprattutto, dalla particolare propensione dei millennials ad acquistare generi alimentari online. Secondo un rapporto della società di ricerche, infatti, quasi la metà dei tedeschi tra i 16 e i 24 anni hanno acquistato food attraverso il web durante gli ultimi sei mesi, rispetto a un dato nazionale del 31%. Una dinamica che si riscontra anche in altri Paesi, a cominciare da Spagna, Polonia e Francia.

MENO STRESS – La principale motivazione alla scelta dell’ecommerce è legata al desiderio di evitare stress, come dichiara apertamente anche il 29% dei giovani acquirenti italiani. Sembrerebbe ancora confermarsi, probabilmente, anche l’inclinazione di questa fascia d’età a evitare, quando possibile, i rapporti interpersonali. C’è poi l’esigenza di risparmiare tempo, chiamata in causa dal 33% degli intervistati.

DUBBI SULLA QUALITA’ – Il vero limite all’espansione dell’ecommerce nel comparto riguarda però i timori sulla qualità e la freschezza dei cibi. Nel Belpaese, del resto, ben il 39% dei millennials ammette di non utilizzare i marketplace virtuali proprio per questo motivo. Anzi, il 49% ritiene che l’impossibilità di selezionare personalmente i prodotti sia un limite concreto all’utilizzo più frequente del canale. Anche perché, nel contempo, i giovani consumatori mostrano una crescente attenzione e consapevolezza per l’healthy food. Ne deriva, insomma, una richiesta alle aziende di ridurre all’osso i tempi di consegna, secondo strategie già portate avanti per esempio da Amazon.

LE ABITUDINI – Se poi il 47% dei millennials tedeschi non gradisce affatto di dover spendere un importo minimo per ciascun ordine online, solo il 23% dei coetanei italiani condivide lo stesso pensiero sull’argomento. Ben più significativo, nel nostro Paese, è però il numero di coloro che non fanno la spesa online perché poco propensi a cambiare abitudini, attestato infatti al 55%.  Sale invece al 95% in Germania e al 79% in Italia la quota dei giovani shopper che negli ultimi sei mesi hanno acquistato cibo in-store nei discount.

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