Esordio a Tokio per la mozzarella di bufala campana dop

Esordio a Tokio per la mozzarella di bufala campana dop

Il Giappone è il secondo importatore di mozzarella di bufala campana dop fuori dall’Unione europea: nel 2010 ha importato oltre 500 tonnellate, pari a più di 4 milioni di mozzarelle per un valore di quasi 15 milioni di euro, secondo le stime del Consorzio per la tutela della mozzarella di bufala campana dop. Tra i Paesi extra Ue solo gli Stati Uniti fanno meglio, con una quota del 19,7%, pari a 1.182 tonnellate e a un valore di quasi 30 milioni di euro.
Dati più che confortanti per la prima partecipazione della mozzarella di bufala campana dop al Foodex, la principale fiera dell’agroalimentare in Asia che si terrà a Tokyo dall’1 al 4 marzo con oltre 2mila aziende presenti, 3.400 stand espositivi e una media di 80mila visitatori.
Il Consorzio parteciperà all’interno della collettiva italiana, la più importante per numero di espositori (180 circa) e superficie occupata (oltre 3mila mq) tra quelle estere.
Il 1° marzo, all’interno dello spazio dell’Ice-Istituto per il commercio estero, la mozzarella di bufala campana dop sarà il primo prodotto italiano al centro del workshop tecnico rivolto alla stampa specializzata. E il 4 marzo al ristorante Xex di Nihonbashi dello chef italogiapponese Salvatore Cuomo, sarà presentato, con la collaborazione dello chef Rosanna Marziale (prima donna chef d’Italia secondo il sito a tavola.net), un inedito menù di cucina fusion a base di mozzarella di bufala dop che combinerà elementi della tradizione italiana e quella giapponese.
Secondo i dati Ice, le esportazioni agroalimentari italiane verso il Giappone si attestano sulla media di 500 milioni di euro, ponendolo al secondo posto tra i mercati di sbocco extraeuropei, con un trend in forte crescita. Più precisamente, i prodotti lattiero-caseari hanno fatto registrare +12% nell’ultimo biennio.
Nel 2010 sono state prodotte circa 36mila tonnellate di mozzarella di bufala campana, di cui il 20% esportato. Le province di Caserta e Salerno rappresentano circa il 90% della produzione certificata nell’intera area dop. I caseifici certificati sono 127 per un fatturato alla produzione di circa 300 milioni di euro e al consumo di circa 500 milioni di euro, per 20mila addetti (compreso indotto).

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