Per controbattere la crisi della filiera suina, arriva il maiale ‘light’. Carne magra, italiana e con spese ridotte di allevamento: sono le basi del progetto che sarà presentato il 24 febbraio prossimo all’Elpzoo di Zorlesco (Lodi) come una delle possibili vie d’uscita alla morsa che, fra prezzi di vendita bassi e costi di produzione sempre più alti, sta stritolando le aziende agricole.
“Continueremo a fare il suino pesante, sui 170 kg, le cui cosce servono per i prosciutti Dop – spiega Marco Lunati, consigliere nazionale dell’Anas e allevatore di Coldiretti di Milano e Lodi – ma vogliamo entrare in quella fascia di mercato del consumo domestico di carne di maiale che finora è stata coperta dalle importazioni dall’estero. Perciò, grazie all’accordo con un grande macello legato al mondo delle cooperative cominceremo a produrre suini leggeri di massimo 130 kg di peso”.
I vantaggi attesi saranno: maggior freschezza del prodotto per i consumatori, il prezzo di vendita (le stalle sapranno prima quanto intascheranno), il minor tempo di allevamento (quattro mesi) e quindi spese più basse per l’alimentazione degli animali, oltre a un maggiore controllo sulle fluttuazioni del foraggio vista la brevità del ciclo di gestione degli animali.
L’obiettivo – spiega Coldiretti Lombardia – è diversificare la produzione e offrire agli allevamenti italiani un’altra fascia di mercato dando ai consumatori carne italiana di alta qualità. In Lombardia il progetto punta a coinvolgere le province dove si concentra la maggior parte degli allevamenti: Lodi, Brescia, Milano, Bergamo, Cremona e Mantova. Il sistema dovrebbe entrare a regime entro l’anno: si partirà con 50mila capi per arrivare a quasi mezzo milione. In Italia, attualmente, si consumano oltre 365mila tonnellate di carne suina (un 38% di bistecche e il 61,42 per cento di salumi) per un valore che supera i 3.751 milioni di euro. Rispetto a un anno fa l’import è salito di quasi l’11%, mentre in Italia (la Lombardia pesa per oltre il 40 per cento) vengono allevati ogni anno 13 milioni di suini più altri 843mila nati all’estero, per un totale di 1,62 milioni di tonnellate.