Albero di Natale decorato in centro commerciale affollato. Shopping natalizio, atmosfera festiva.

Natale, pessimismo sotto l’albero

Albero di Natale decorato in centro commerciale affollato. Shopping natalizio, atmosfera festiva.

In calo del 2,3% le previsioni di spesa degli italiani nel periodo delle festività natalizie. Si punterà in particolare a risparmiare per l’acquisto di alcune categorie di beni o servizi: il 42% dei consumatori italiani spenderà meno per divertirsi, il 41% per le spese ‘irregolari’ (acquisti non ripetuti come, per esempio, l’automobile, il fai-da-te ecc) e il 40% per l’abbigliamento. Solo l’11%, taglierà la spesa per le specialità alimentari durante le festività natalizie.


È quanto emerge dalla 14a edizione della Xmas Survey di Deloitte – la tradizionale indagine sulle intenzioni di consumo degli europei per le festività di fine anno – svolta nelle ultime due settimane di settembre intervistando 18.354 consumatori, in 18 Paesi fra cui l’Italia, con l’obiettivo di sondare le intenzioni di spesa per regali, cibo, bevande e attività per il tempo libero.
Sempre secondo la survey, i consumatori europei hanno pianificato un budget di spesa medio pari a 587 euro (solo il -0,8% rispetto all’anno scorso). A seconda delle risposte, i Paesi europei si possono distinguere in tre gruppi: Paesi che registrano un significativo decremento del budget di spesa per le festività per il secondo anno consecutivo: Grecia (-22,1%), Irlanda (-7,44%), Portogallo (-7,9%), Olanda (-2,9%). In particolare, i consumatori italiani hanno stabilito un budget di spesa medio pari a 625 euro, ancora al di sopra della media europea, ma in calo di 2,3 punti % rispetto alle previsioni di spesa del 2010.
Tra i Paesi con una modesta crescita del budget a disposizione figurano Svizzera (0,3%), Lussemburgo (0,8%), Francia (1,9%), Spagna (1,9%) e Belgio (2,2%), mentre è più accentuata la crescita delle previsioni di spesa nella Repubblica Ceca (2,5%), Polonia (4,1%), Germania (4,3%), Slovacchia (6,6%) e Finlandia (6,8%). E ancor più in Russia (11%), Ucraina (18,3%), così come in Sud Africa (12,4%).
I consumatori italiani spenderebbero di più se attratti dalle promozioni di fine anno (45% degli italiani nel 2011 contro il 30% dei consumatori europei).

“Oggigiorno – sostiene Dario Righetti, partner di Deloitte ed responsabile per il settore Consumer Business – il consumatore tende sempre più alla pianificazione d’acquisto basata sulla convenienza dei prodotti e dei punti vendita, a causa del poco tempo a disposizione. I dati per l’Italia lo confermano, l’84% dei consumatori italiani dichiara che diminuirà i propri acquisti di impulso (sopra la media europea del 66%). L’attenzione che il consumatore dedica al fattore prezzo non è dettata però da una semplice necessità, bensì dal fatto che viene posta enfasi su un corretto rapporto qualità-prezzo: il consumatore odierno è sempre meno disposto a pagare i prodotti più del loro reale valore (value oriented piuttosto che low-cost oriented). È per questo motivo che le aziende devono porre in essere strategie volte alla creazione di valore”.

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