Star, dna equino in 4 lotti di Ragù e Gran Ragù

Star, dna equino in 4 lotti di Ragù e Gran Ragù

Lo scandalo della carne di cavallo coinvolge anche un brand storico dell’industria italiana: Star, entrato da alcuni anni nell’orbita del gruppo spagnolo Gallina Blanca. Lo rende noto il ministero della Salute, che segnala che l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna di Brescia ha riscontrato la presenza di carni equine non dichiarate in etichetta in quattro prodotti prelevati dai Nas di Milano, in applicazione del monitoraggio disposto dal ministero della Salute, presso lo stabilimento Star di Agrate Brianza (Mb).
I prodotti risultati positivi alla prova per la ricerca di carni equine sono:
– Gran Ragù con verdure Star – lotto LH 044 – scadenza 13.02.2016;
– Ragù Bolognese Star – sugo al pomodoro con carne bovina, suina e olio di oliva – lotto LH 045 – scadenza 14.02.2016;
– Gran Ragù Classico Star – lotto LH 035 – scadenza 04.02.2016;
– Gran Ragù Classico Star – lotto LH 032 – scadenza 01.02.2016.
Star, peraltro, in seguito all’allerta europea, aveva già attuato il blocco in autocontrollo e le procedure di ritiro dal mercato dei prodotti finiti.
Il Nas di Milano, che aveva comunque sottoposto a sequestro sanitario cautelativo oltre 300mila singole confezioni, le ha sequestrate il 6 marzo giudiziariamente per violazione dell’articolo 515 del c.p. (frode commerciale) e sta procedendo agli accertamenti sulla filiera.
Nei prodotti citati – secondo l’azienda – sono state utilizzate partite di carne macinata congelata proveniente dalla Romania e acquistate dal fornitore francese Gel Alpes di Saint Maurice – Manosque, già posto sotto attenzione da parte delle autorità transalpine.
Quello di oggi è il quarto caso di positività al dna equino riscontrato dall’avvio delle operazioni di controllo. Intanto sta proseguendo su tutto il territorio nazionale, con la collaborazione incrociata dei Nas, degli Istituti zooprofilattici e delle Asl, l’attuazione del piano di monitoraggio ministeriale.
Da parte sua, Star si dichiara ufficialmente “vittima della vicenda al pari di altre primarie aziende nel settore alimentare”, precisando che:
1) i prodotti risultati positivi ai test appartengono a lotti che Star aveva già provveduto a
bloccare integralmente in via cautelativa presso il proprio stabilimento, come già anticipato dal ministero della Salute. Nessun prodotto dei lotti in questione è stato messo in commercio;
2) questi prodotti sono stati preparati con carne – assicurata come al 100% bovina – fornita dall’azienda francese Gel Alpes di Saint Maurice – Manosque, già posta sotto attenzione da parte delle autorità transalpine nello scorso febbraio e con cui Star ha interrotto la relazione commerciale;
3) la produzione che Star ha effettuato con carne proveniente da tale fornitore rappresenta
solo una minima parte della produzione di Star e riguarda un numero di lotti perfettamente
identificati:
4) Star aveva comunque già avviato da tempo analisi supplementari su tutti i propri prodotti a base di carne, relazionandosi costantemente con le autorità competenti;
5) parallelamente e in via preventiva e cautelativa, Star ha deciso di ritirare presso i propri
clienti i lotti di produzione per i quali è stata utilizzata materia prima sotto indagine del
fornitore in oggetto, pur in assenza di evidenze analitiche;
6) il gruppo di Agrate (Mi) sottolinea che non ci sono rischi per la salute e mantiene a disposizione dei consumatori il proprio numero verde 800274094;
7) dall’inizio della vicenda, l’azienda aveva già deciso di richiedere, in aggiunta alle
tradizionali e già dettagliatissime documentazioni sanitarie, l’analisi del dna su tutte le carni ricevute da fornitori terzi per poter continuare a fornire ai clienti tutte le garanzie della qualità di Star.

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