Arriva il marchio unico per il latte italiano

L'iniziativa è promossa dal ministero delle Politiche Agricole che ha creato un bran facilmente riconoscibile denominato '100% Latte Italiano'
Arriva il marchio unico per il latte italiano

Il latte uht made in Italy puo’ essere certificato con un marchio unico e facilmente riconoscibile. Il logo si chiama ‘100% Latte Italiano’ e rientra tra le azioni strategiche del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali per rilanciare i consumi di latte e sostenere i produttori in un momento difficile per il settore, a poca distanza dalla fine del regime delle ‘quote latte’ previsto per la fine del mese. I dati in effetti sono preoccupanti: secondo le rilevazioni di Iri, nel 2014 le vendite di latte fresco nella grande distribuzione sono precipitate del 6,2% a volume e del 4,3% a valore mentre il latte a lunga conservazione è arretrato, rispettivamente, del 3,1% e dello 0,4 per cento.

L’iniziativa, che è del tutto facoltativa, ha però già riscosso il favore sia delle aziende lattiere che dei retailer, perché va a beneficio di tutto il comparto che avrà a disposizione un marchio comune per certificare in modo inequivocabile l’italianità del prodotto. E al consumatore basterà un rapido colpo d’occhio tra gli scaffali per scegliere il latte nostrano. Ma questo progetto rappresenta solo un primo step per posizionare il latte italiano in una fascia di prezzo premium e per evitare di conseguenza il rischio che diventi una pura commodity.

Dopo aver riconosciuto lo sforzo della Commissione europea, a seguito della proposta italiana per la rateizzazione del prelievo per l’ultima campagna, il ministro Maurizio Martina ha sottolineato proprio ieri a Bruxelles come “ora sia necessario compiere concretamente altri passi importanti. In particolare occorre accelerare l’adozione del regolamento 1169 in modo da prevedere un sistema di etichettatura del latte che contenga l’indicazione della provenienza della materia prima”.”E’ poi urgente rivedere l’attuale impianto degli strumenti di gestione delle crisi – ha aggiunto il ministro – lo strumento di stabilizzazione del reddito, attivabile nello sviluppo rurale, potenzialmente molto interessante, non potrà infatti mai decollare se prima non si rimuove il vincolo del 30% del calo di reddito aziendale, poiché non si può aspettare una riduzione simile prima di poter intervenire. Bene infine i due interventi annunciati dal commissario Hogan che verranno presentati lunedì prossimo con la Banca europea degli investimenti: accesso al credito dedicato al settore lattiero e azioni di sostegno alla promozione del settore. Su tutti questi punti – conclude Martina – è necessario che la commissione sviluppi presto una agenda d’impegno chiara a partire proprio dalle prossime settimane”.

 

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