Asahi al via l’acquisizione di Birra Peroni

La società giapponese entra in trattative esclusive con SabMiller per comprare il marchio italiano e quello olandese Grolsch, più attività di distribuzione in Uk
Asahi al via l’acquisizione di Birra Peroni

Asahi group holding, salvo improbabili colpi di scena, ce l’ha fatta. La società ha trovato l’offerta in grado di convincere Ab Inbev e SabMiller a cederle i marchi Birra Peroni e Grolsch, per quella che sarà sua più grande acquisizione della storia. Un impegno decisamente importante per accaparrarsi due tra i marchi più appealing tra le birre europee e mettere stabilmente piede nel Vecchio Continente. L’offerta lanciata ufficialmente, in dettaglio, prevede il passaggio di proprietà delle società Birra Peroni, Royal Grolsch e Miller Brands Uk (distributore di un portafoglio di birre SabMiller in Gran Bretagna) cui si aggiunge anche il piccolo birrificio inglese Meantime Brewing co., una seria di attività commerciali in Francia e i diritti mondiali sui marchi di Peroni e Grolsch ad eccezione degli Stati Uniti.

IL VALORE DELL’ACQUISIZIONE – Per tutte queste attività Asahi è disposto a pagare 2,55 miliardi di euro per le tre aziende il cui fatturato complessivo si aggira sui 921 milioni di euro nel 2014 con risultati operativi (ebit) pari a 76 milioni di euro.  La cifra offerta è al netto dei debiti e della cassa delle tre società e rappresenta quindi il valore degli asset materiali e immateriali, tra cui l’avviamento.

RETROSCENA E  PROTAGONISTI –  Asahi, che già a gennaio di quest’anno aveva fatto trapelare il suo interesse per Birra Peroni, è entrata in contrattazioni esclusive con Ab Inbev e SabMiller (quest’ultima detiene i marchi), sbaragliando la concorrenza di Fraser & Neave del gruppo Thai Beverage e di un gruppetto di fondi di private equity che avrebbero sfogliato il dossier, tra cui la stampa finanziaria riporta Pai Partners e Kkr. Salvo colpi di scena al momento improbabili, sulla storica azienda italiana sarà issata a breve la bandiera del Sol Levante. SabMiller acquistò il 60% di Peroni nel 2003 pagandolo 246 milioni di euro più 165 milioni di euro circa per il restante 40% nel 2005. Grolsch fu pagata 877 milioni di euro nel 2007: la somma è 1,28 miliardi di euro circa. Cifre che presuppongono una discreta plusvalenza per il gruppo venditore, impegnato in un confronto con l’Antitrust europeo affinchè approvi la fusione con Ab Inbev, da cui nascerà un gigante con una quota di mercato almeno pari a 25% di tutta la birra consumata nel mondo.

ASAHI OGGI E DOMANI – Asahi holding è una multinazionale importante del beverage in Asia, con l’equivalente di 10,6 miliardi di euro di fatturato nei primi nove mesi del 2015 (al cambio euro yen attuale) e una previsione di chiudere l’anno con 14,5 miliardi di euro, in crescita del 4,2% rispetto al 2014. Il risultato operativo dovrebbe attestarsi a 1 miliardo di euro, anch’esso in crescita. La società, guidata da Naoki Izumiya, è una public company con un azionariato diffuso che vede tra i primi azionisti solo istituzioni finanziarie, prevalentemente giapponesi. Non è una “pure beer company” ma al contrario ha vasti interessi anche nei soft drinks, nel food e nei superalcolici dove è presente nel whisky giapponese con le famose distillerie Nikka. E’ anche proprietario di una quota importante, seppur di minoranza, delle attività cinesi che producono il marchio Tsingtao, secondo in Cina per vendite dopo la Snow di SabMiller e molto conosciuto anche in Italia nel circuito della ristorazione etnica cinese.

LE STRATEGIE DI PERONI RACCONTATE DA MARCO PESARESI

Marco Pesaresi – Birra Peroni from Gruppo Food on Vimeo.

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