Tic Tac si dissocia da Trump: “Rispettiamo le donne”

Ferrero prende le distanze, dopo la pubblicazione di un video sessista in cui il candidato repubblicano citava le storiche mentine
Tic Tac si dissocia da Trump: “Rispettiamo le donne”

Tic Tac non vuole avere niente a che fare con i commenti inopportuni di Donald Trump sulle donne. Una presa di posizione resasi necessaria dopo un video recentemente riproposto in cui il tycoon, in corsa per la presidenza degli Stati Uniti, si lasciava andare a commenti sessisti citando le famose mentine come strumento per sedurle. Da qui la reazione di Tic Tac – il prodotto Ferrero più conosciuto al mondo – dal proprio account twitter ufficiale negli Stati Uniti: «Tic Tac rispetta tutte le donne. Riteniamo le affermazioni e i comportamenti di Trump inappropriati e inaccettabili». Una dissociazione pubblica da parte dell’azienda, trascinata involontariamente in questa polemica.

usa-ferreroFERRERO: DIREZIONE USA – La querelle tra Tic Tac e Trump arriva in un momento importante per le strategie del gruppo Ferrero negli Stati Uniti. Al momento è infatti in corso da parte dell’azienda dolciaria piemontese la ricerca di una via strategica per crescere nel fondamentale mercato nordamericano.

IL VIDEO – Nel filmato, registrato nel 2005 e ripubblicato dal Washington Post, Trump spiegava all’allora presentatore di Access Hollywood Billy Bush, cugino di George W. Bush, di voler usare le mentine per rinfrescarsi l’alito «nel caso» avesse dovuto baciare l’attrice di Days of Our Lives Arianne Zucker, con cui avrebbe girato una scena della serie tv. «Sai, sono automaticamente attratto dalle bellezze», affermava il miliardario, per chi lo conosce un consumatore seriale di mentine e gomme da masticare. «È come una calamita. Le bacio direttamente, senza aspettare. E se sei una celebrità te lo lasciano fare. Puoi fare qualsiasi cosa».

trump1YOU CAN’T ALWAYS GET WHAT YOU WANT, DONALD – Nell’elenco di quanti si sono dissociati pubblicamente da Trump, anche prima del video incriminato, figurano pure i Rolling Stones. Il gruppo rock aveva criticato l’estate scorsa l’uso non autorizzato della loro “You Can’t Always Get What You Want” per la chiusura della convention repubblicana di Cleveland. Anche in questo caso, le distanze erano state prese via twitter: «I Rolling Stones non appoggiano Donald Trump. “You Can’t Always Get What You Want” è stata usata senza il permesso della band».

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