Bilanci gdo 2015, la carica dei discount

Dalla consueta analisi dell’Ufficio studi di Mediobanca emerge la forza delle maggiori catene di discount che continuano nel loro percorso di crescita, forti anche di una redditività importante che ripaga gli investimenti
Bilanci gdo 2015, la carica dei discount

Trend che si consolidano e pochissime sorprese dai conti 2015 del settore della grande distribuzione analizzati dall’Ufficio studi di Mediobanca nel consueto approfondimento sui bilanci dei maggiori gruppi presenti in Italia. Tra i primi sicuramente i discount, sempre più protagonisti della scena sul mercato italiano con Eurospin che ha messo a segno una crescita del fatturato del 6,7% a 4,4 miliardi di euro (+42,9% nel quinquennio 2011-15) e Lidl Italia che si consolida in seconda posizione con ricavi pari a 3,7 miliardi e una crescita del 9,6% (+43% nel quinquennio 2011-15). Tra le conferme anche Esselunga, in crescita del 4,7% a 7,2 miliardi di euro e prima società del settore in Italia, mentre la novità più importante che emerge è quella di Carrefour Italia, i cui ricavi sono cresciuti del 6,1% nel 2015 a 4,9 miliardi di euro, interrompendo una serie negativa ben sintetizzata da un giro d’affari in calo del 9,3% nell’ultimo quinquennio (2011-15). La filiale della società francese ha messo in campo negli ultimi anni notevoli investimenti per il restyling dei punti di vendita che iniziano a dare i propri frutti.

LA LUNGA CRISI DI AUCHAN-SMA  – Al contrario appare sempre più compromessa la situazione di Auchan-Sma, che in cinque anni ha perso il 19,6% del fatturato e anche nel 2015 i ricavi sono scesi dell’8,9% a 4,1 miliardi di euro. Il grosso dei punti di vendita di Auchan-Sma è in affiliazione (81% del totale) e questo trend che non si inverte potrebbe portare a una “fuga” di parte degli affiliati del mondo Sma verso altre insegne. L’universo Coop è stabile sia nel 2015 sia nel quinquennio con un giro d’affari complessivo che supera di poco i 10,8 miliardi di euro e un fatturato disaggregato che vede ancora Unicoop Firenze al primo posto con 2,3 miliardi di euro. A partire dal 2016 le cose cambieranno perché la fusione tra Coop Adriatica, Coop Estense e Coop Consumatori Nordest ha creato un aggregato da circa 3,9-4 miliardi di euro, che va sotto il nome di Coop alleanza 3.0.

ESSELUNGA REGINA NEL “FARE” SUPERMERCATO  – Cosa succede a livello di redditività? Per comprendere meglio le dinamiche in atto bisogna distinguere tra la gestione propria degli operatori e quella finanziaria. Due grandezze che portano, come si vedrà, a risultati contrastanti. La gestione operativa, sintetizzata dall’Ufficio studi di Mediobanca nel rapporto tra il margine operativo netto (risultato operativo o ebit) e il fatturato, premia Esselunga nel 2015 (6,1% il rapporto in percentuale), Eurospin (5,8%) e Lidl (4,1%), che sono anche le catene più dinamiche sul fronte della crescita dei ricavi. Agli ultimi posti Auchan-Sma (-3,2%), Carrefour Italia (-1,4%) e l’aggregato Coop (-0,7%) che hanno una gestione operativa che produce perdite, come si evince dai segni negativi.

COOP CAMPIONESSA DI FINANZA – Il mondo Coop ha dalla sua una gestione finanziaria largamente positiva nel 2015 in grado di ribaltare le debolezze operative. Il saldo finanziario di Coop è pari a ben il 3,8% dei ricavi grazie alla gestione della raccolta del risparmio dei soci, pari a 10,7 miliardi di euro (-3%), e di altre poste per un totale che supera i 12 miliardi di euro, compresa la cassa. Nel quinquennio 2011-2015 Mediobanca ha calcolato che la gestione finanziaria dell’universo Coop ha portato a proventi finanziari netti per ben 1,27 miliardi di euro, ma anche a svalutazioni per 948 milioni (la partecipazione Monte dei Paschi di Siena pesa sicuramente su questo dato). A livello di redditività del capitale investito, descritta dall’indicatore Roi (ritorno sugli investimenti), la società più redditizia è Lidl Italia con un 23,7% nel 2015, seguita da Eurospin con 20,6% ed Esselunga con il 16%, che restano si confermano le società più efficienti anche per i bassi tempi di rotazione del magazzino e per i tempi più veloci nei pagamenti ai fornitori.

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