Verso una Authority per il Made in Italy

Il vice ministro delle Politiche Agricole Andrea Olivero raccoglie l’appello dell’industria italiana lanciato da Armando de Nigris, Presidente del Consorzio Tradizione Italiana
Verso una Authority per il Made in Italy

Farò pervenire direttamente nelle mani del vice ministro Andrea Olivero l’appello che ho lanciato mercoledì 29 novembre alla Camera dei Deputati, ringraziandolo per averlo immediatamente raccolto come messaggio propositivo da parte dell’impresa italiana e del suo miglior saper fare. Armando de Nigris, Presidente del Consorzio Tradizione Italiana, commenta così il plauso ricevuto da Andrea Olivero, vice ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (nella foto), in seguito alla sua proposta di creazione di una Authority a tutela del Made in Italy.

La proposta

Una richiesta lanciata di fronte a una platea che comprendeva il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, il vice presidente della Camera Simone Baldelli e i deputati Nunzia De Girolamo, Renato Brunetta e Maurizio Gasparri, convenuti alla Camera in occasione della consegna del premio giornalistico internazionale “Italian Talent Award”. Un’idea già esposta e pienamente condivisa con i vertici di Coldiretti e di AICIG – Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche ha dichiarato de Nigris che, al fianco dell’onorevole Sandra Cioffi, ha ribadito la necessità di una sempre maggiore attenzione alla difesa e alla crescita del Made in Italy come “Italian Way”. Stiamo parlando di una risorsa strategica per il nostro Paese: tutelarla è nostro dovere.

Attenzione ai menu

Il Presidente del Consorzio Tradizione Italiana, che associa dodici imprese dell’eccellenza alimentare del nostro paese e rappresenta quindi un importante termometro del mercato, ha inoltre evidenziato come il 35% del budget alimentare italiano si consumi in 290mila punti di ristorazione. Per questo è necessario tracciare quanto prima per legge i prodotti che compongono i menù di preparazione. Dobbiamo scongiurare la somministrazione di similari o di preparati surrogati, la cui produzione sottrae anche innumerevoli posti di lavoro: oltre 100mila, come ci hanno ricordato l’onorevole Cioffi e la giornalista Stefania Giacomini citando un dossier redatto da Senato e Guardia di Finanza.

Un codice per l’etichettatura

La creazione dell’Authority proposta da Armando de Nigris comporterebbe anche l’adozione di un codice di nomenclatura per l’etichettatura, come già previsto dalla legge già approvata alla Camera che de Nigris auspica entri in vigore entro la fine della legislatura. Le etichette devono essere sempre più trasparenti e dirette al consumatore finale, ha ribadito, e dare informazioni precise sulle materie prime, sulla loro origine e sull’eventuale presenza di additivi alimentari.

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