Orogel, bilancio positivo per il 2019

Crescono fatturato e investimenti, welfare, sostegno al territorio, e politiche green. Bene le vendite, anche all’inizio del 2020, ma soffre il fuori casa condizionato dal Covid
Orogel, bilancio positivo per il 2019

Buone notizie per il settore degli alimenti surgelati nel 2019: la crescita sull’anno precedente è del + 1,3%. L’aumento dei consumi in Italia riguarda il mercato retail e quello della ristorazione Fuori casa, rispettivamente con un più 1,5% e più 1,1%. Per la prima volta il consumo pro capite ha superato i 14 kg. annui con un fatturato complessivo comprendente oltre alle verdure, anche l’ittico, carne e piatti pronti, di euro 4,7 miliardi. Nel settore Vegetali, Orogel conferma la sua leadership. E’ infatti il primo produttore in Italia di ortaggi freschi surgelati coltivati direttamente dalle proprie 1.616 aziende agricole associate che coltivano esclusivamente in Romagna e nelle più fertili aree italiane oltre 9.300 ettari di terreni.

Anche nella sua veste di Organizzazione di Produttori, il gruppo ha realizzato nell’esercizio 2019 un fatturato consolidato di 275 milioni di euro con un più 3% sull’anno precedente. Buoni anche i risultati reddituali che hanno registrato un cash flow di 40,4 milioni ed un risultato netto di 25,5 milioni. Tutto l’utile è stato accantonato a riserva indivisibile a sostegno dei forti investimenti del gruppo di questi anni e tuttora in corso.

La posizione finanziaria netta è ottima ed è migliorata nella sola Orogel a 14 milioni di euro. Quella dell’intero gruppo è di 26,6 milioni. Il patrimonio netto contabile è salito a 209 milioni per Orogel Coop e a 269 milioni per il consolidato con le cooperative associate.

IL PRIMO QUADRIMESTRE 2020

Il 2020 è cominciato in linea con le tendenze registrate nella seconda parte del 2019. I surgelati, in particolare, hanno confermato il proprio andamento positivo, malgrado una spiccata anomalia climatica (siccità prolungata e alte temperature invernali) che, per qualche settimana, ha messo in discussione la capacità di approvvigionamento, e dunque la continuità produttiva, del settore. Poi, a fine febbraio l’epidemia del coronavirus con inevitabili ripercussioni sulle vendite.

In tale contesto, i surgelati hanno registrato un forte aumento della domanda che al 31 vedono una crescita nel settore retail del +8,2 a volume. Orogel cresce più del mercato con una quota complessiva a volume del 12% .

CARICHE SOCIALI

Le assemblee dei soci che si sono tenute in questi giorni per l’approvazione dei bilanci sono coincise con il rinnovo delle cariche sociali di alcune società del gruppo:

Orogel Soc. Coop. Agricola

  • Presidente: Bruno Piraccini
  • Vice Presidente Vicario: Maurizio Tortolone
  • Vice Presidente: Pierangelo Laghi
  • Amministratore Delegato: Giancarlo Foschi
  • Datore di lavoro: Filippo Gucciardi
  • Consigliere con delega O.P.: Lorenzo Paolucci

Orogel SpA

  • Presidente: Maurizio Tortolone
  • Vice Presidente: Paolo Piovaccari
  • Consigliere: Libero Capellini

PRODOTTI E PUNTI DI FORZA OROGEL

Nel settore dei vegetali surgelati, Orogel ha una quota di mercato a proprio marchio del 17% a valore e a volume del 14,5 %; inoltre il gruppo produce l’11,3% di prodotti vegetali che sono commercializzati con i marchi della distribuzione ( private label ). Ne consegue che più di una confezione su quattro di vegetali surgelati consumati in Italia parte da Cesena.

I prodotti con le maggiori performance sono i passati di verdura Verdurì, le zuppe Virtù di Zuppa e i carciofi Tantocuore. I minestroni e gli spinaci Cubello con quote superiori alla media aziendale. Bene anche Le Meraviglie, i nuovi tortini vegetali che hanno trovato una grande accoglienza per chi vuole consumare meno carne e nel mondo dei vegetariani. Fra i nuovi prodotti una vera innovazione è rappresentata dal brodo vegetale Virtù di brodo che si presenta al consumatore senza sale, additivi e addensanti ed è fatto con solo verdure scelte coltivate in Italia.

I principali punti di forza del gruppo sono:

  • tre stabilimenti produttivi, in Romagna, Veneto e Basilicata, situati al centro di aree produttive vocate per ridurre al minimo i tempi intercorrenti tra la raccolta e la surgelazione;
  • il controllo totale della filiera, dal campo alla consegna al punto vendita; un’attenzione maniacale alla qualità;
  • la forte spinta alla ricerca e allo sviluppo delle tecnologie e delle proprietà nutrizionali dei prodotti scelti per assicurare al consumatore non solo gusto e bontà, ma anche leggerezza, salubrità e benessere a 360 gradi.
  • Investimenti in strutture innovative, nella produzione e nella logistica, impostate sulla sostenibilità ambientale, nel risparmio energetico e nella produzione biologica e a residuo zero.

OROGEL GREEN

L’attenzione alla sostenibilità si manifesta a 360 gradi all’interno del gruppo con il potenziamento delle fonti sostenibili a livello energetico, l’impiego di impianti di cogenerazione, di produzione di energia alternativa, di risparmio energetico e di riutilizzo dei prodotti di scarto delle lavorazioni sino all’impiego di autotrasporti a metano che riducono l’emissione di anidride carbonica.

Anche il packaging utilizza plastica al 100% riciclabile che può essere riutilizzata per dare vita a nuovi prodotti. Le politiche ambientali portate avanti da Orogel in tutti i settori sono riassunti nel Progetto Orogel Green che racconterà su tutte le piattaforme di comunicazione del gruppo l’impegno profuso, i risultati raggiunti e i prossimi obiettivi da perseguire.

IL FOOD SERVICE

Nel 2019 il Fuori casa, con uno stimato di 318.500 tonnellate, ha superato il 37% del totale dei consumi di surgelati in italia. Quest’anno, dopo un andamento regolare fino a metà febbraio, il canale Ho.Re.Ca. ha cominciato a ridurre velocemente le vendite fino a fermarsi del tutto con l’inizio del lockdown. I danni derivanti al settore dei surgelati dalla chiusura di bar, ristoranti, tavole calde, mense scolastiche e aziendali, sono stati stimati inuna perdita complessiva sull’anno pari a 600-650 milioni di euro.

La Divisione “Orogel food service” non può essere esente da questo contesto a nei primi 5 mesi dell’anno registra una flessione del 31% dopo i brillanti risultati del 2019 che avevano denotato una crescita del fatturato del +7,4 pari a 60 milioni di euro.

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