Ex gruppo Auchan, piano di risanamento in dirittura d’arrivo

Il Piano di Conad si conferma la soluzione per ridare valore all’impresa e al lavoro: a fine settembre 248 punti vendita su 270 sono stati integrati nella rete della Margherita
Ex gruppo Auchan, piano di risanamento in dirittura d’arrivo

I rappresentanti di Margherita Distribuzione (MD) e Conad hanno presentato ieri al Ministero dello Sviluppo Economico lo “stato avanzamento lavori” del Piano di risanamento della rete ex Auchan, tracciando un primo bilancio delle attività e degli interventi del 2020 con una sintesi dei risultati già raggiunti.

I principali obiettivi consistono nella messa in sicurezza della rete commerciale Auchan e nella gestione dell’impatto occupazionale legato al grave stato di crisi del gruppo in Italia. Il bilancio dei risultati raggiunti al 30 settembre 2020 è stato così sintetizzato:

  • 248 punti vendita su 270 dell’ex rete Auchan sono stati messi in sicurezza in Conad e in altre reti di primari operatori del mercato;
  • Il numero delle persone in esubero, pari a 6.200 a settembre 2019, è già stato ridotto a 795 e sono in corso attività per ridurlo ulteriormente.

L’INTEGRAZIONE IN CONAD DELLA RETE COMMERCIALE AUCHAN

Nello specifico, sono entrati nella rete Conad 147 punti vendita dell’ex rete commerciale Auchan, con quasi 8.500 dipendenti, mentre 101 punti vendita sono entrati nella rete di altri primari operatori di mercato, con più di 2.500 dipendenti.

Sono solo 22 i punti vendita sui quali si è ancora al lavoro per soluzioni che permettano, entro il 30 novembre, la loro messa in sicurezza, tenuto conto delle valutazioni dell’Antitrust su alcuni di essi.

Per quanto riguarda la gestione del personale, sino ad oggi le misure previste per la salvaguardia dell’occupazione hanno consentito:

  • Circa 2.000 uscite su base volontaria ed incentivata (che hanno interessato la sede e la rete);
  • Circa 3.100 interventi di ricollocazione, per la gran parte (circa 2.700 persone) nella rete e nelle sedi Conad e per la rimanente parte (circa 400 persone) nella rete di altri operatori;
  • Quasi 300 conclusioni di rapporto per effetto del normale turnover.

Per i 795 lavoratori ancora in esubero, si continua a lavorare per una soluzione entro la fine del 2020 nell’ambito delle misure già previste: cassa integrazione, uscite su base volontaria ed incentivata, ricollocazione, anche attraverso le “politiche attive” del lavoro sui territori (con Regioni e Istituzioni locali).

Ai lavoratori in cassa integrazione durante il periodo di attuazione degli interventi del Piano sulla rete commerciale e sulle sedi dell’ex Auchan, Margherita Distribuzione ha anticipato, da aprile a settembre 2020, trattamenti di cassa per circa 3,6 milioni di euro.

RISTRUTTURAZIONI

A completare il quadro dei risultati del Piano di salvataggio, sono stati presentati anche gli interventi di risanamento avviati con lavori di ristrutturazione di gran parte degli ipermercati della ex rete Auchan (28 punti vendita, con poco più di 4.500 addetti), per i quali è stata trovata una nuova formula commerciale attraverso un radicale ripensamento del format, che ha previsto la riduzione delle superfici e la separazione delle attività commerciali tra alimentare ed extra alimentare.

ATTIVITÀ EXTRA ALIMENTARI E RECUPERO OCCUPAZIONALE

Dallo sviluppo delle superfici per attività extra alimentare potranno arrivare nuove opportunità commerciali e nuove opportunità occupazionali per il reimpiego del personale ancora in eccedenza, attraverso il coinvolgimento di altri primari operatori di mercato di vari settori, come nel caso del primo contratto firmato con OVS, per l’apertura di 18 store nelle superfici libere degli ex ipermercati della rete Auchan in ristrutturazione, che potrebbe già portare a un recupero occupazionale stimabile ad oggi in circa 130 unità.

POLI LOGISTICI

Anche gli interventi sui poli logistici dell’ex rete Auchan, che, pur essendo sotto la responsabilità gestionale di Società terze, hanno visto Margherita Distribuzione farsi promotrice indiretta di progetti alternativi e dell’applicazione di misure di salvaguardia occupazionale analoghe a quelle applicate alla rete. Questi interventi hanno permesso di trovare una soluzione, ad oggi, per circa 900 lavoratori su 1.280 addetti, mediante interventi di ricollocazione e uscite su base volontaria e incentivata.

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