Il Consorzio dell’Olio Toscano Igp contro il cambiamento climatico

Intelligenza artificiale e uso delle acque reflue per contrastare siccità e cali produttivi per sostenere l’olivicoltura regionale
Il Consorzio dell’Olio Toscano Igp contro il cambiamento climatico

Intelligenza artificiale e impiego delle acque reflue in soccorso degli olivicoltori minacciati dagli effetti della crisi climatica e dal progressivo abbandono delle piante, che si stima riguardi tra il 20% ed il 30% delle superfici olivicole regionali. Queste novità sono state presentate in occasione dell’ultima assemblea annuale del Consorzio di Tutela dell’extravergine Toscano Igp che si è tenuta al Giardino di Zago a Greve in Chianti.

Senza l’acqua non si fa l’olio. Se l’avessimo detto trent’anni nessuno avrebbe preso seriamente quest’affermazione a metà strada tra la provocazione e il surrealismo – ha sottolineato Fabrizio Filippi, Presidente Consorzio Toscano Igp –. Il nuovo scenario ci impone di alzare il livello di guardia e di cambiare approccio nella gestione dell’olivo, che deve essere più razionale e sostenibile per superare l’altalena produttiva che influenza il mercato. I cambiamenti climatici sono diventati strutturali. La siccità si alterna a stagioni di piovosità estrema che influenzano la capacità produttiva delle piante. Gli strumenti per difenderci ci sono e sono già a nostra disposizione. Il Consorzio Toscano Igp sta tracciando la nuova rotta e vuole continuare a porsi come faro per l’olivicoltura regionale di qualità”.

VERSO LA NUOVA NORMATIVA

In questo percorso di tutela l’Europa intende fare la sua parte e la riforma delle indicazioni geografiche sembra andare proprio in questa direzione. La produzione di olio assicura sostenibilità ai nostri territori e opportunità di reddito, e stiamo facendo passi avanti anche delle tutele. Il tema delle indicazioni geografiche interessa tutto il mondo della qualità europea e dunque anche l’olio extravergine, che è un simbolo del made in Italy, della dieta mediterranea e dei prodotti di qualità del nostro paese”, ha detto Paolo De Castro, europarlamentare e relatore della riforma intervenuto con un video da Bruxelles.

LA DOP ECONOMY TOSCANA

Secondo i dati raccolti da Ismea, la produzione di indicazioni geografiche della Toscana è dominata su fronte quantitativo dall’Olio Toscano Igp, che negli ultimi anni rappresenta circa il 95% dell’intera produzione certificata della regione. Seguono a molta distanza le altre quattro Dop regionali. La produzione a valore ha superato i 29 milioni di euro nel 2021, con una quota pari al 32% dei 91 milioni nazionali. Nonostante i tanti primati, l’olio Toscano Igp prodotto comunque non basta. “C’è una grande richiesta mondiale di Olio Toscano Igp, ma non siamo nelle condizioni di soddisfarla perché la produzione cala – spiega Filippi –. È necessario mitigare al più presto gli effetti dei cambiamenti climatici e investire per recuperare quelle centinaia di ettari di superfici coltivate ad olivo che sono state disattivate perché poco produttive e poco redditizie”.

A indicare la rotta è Mauro Centritto, Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante: “Per mitigare gli effetti che stiamo vedendo, come l’aumento delle temperature, dobbiamo continuare a lavorare sull’individuazione di varietà resistenti alle alte temperature e alla siccità, utilizzando anche meccanismi di intelligenza artificiale che ci consentano di accelerare sulla selezione dei genotipi che devono essere adattati ai diversi ambienti. L’altro aspetto è quello della disponibilità di acqua. Non potremo fare a meno di utilizzare le acque reflue urbane; sono acque dolci, costanti tutto l’anno e ricche di sostanza organica. Acque buone, in definitiva, per l’irrigazione”.

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