Centromarca annuncia il primo Forum del Largo Consumo

L’Associazione celebra i suoi 60 anni di attività, dando appuntamento ai player della filiera per un momento di riflessione. E intanto è al lavoro per presentare al Governo proposte di policy per sostenere la competitività del Paese, delle imprese e del settore
Centromarca annuncia il primo Forum del Largo Consumo

Si rivolgerà a tutti gli attori della filiera il primo Forum del Largo Consumo che Centromarca promuoverà a Roma il prossimo 15 ottobre. “Sarà un momento di riflessione in cui mettere a fuoco il ruolo centrale che questo settore recita nell’economia del Paese”, ha anticipato il Presidente, Francesco Mutti davanti a 400 imprenditori e manager del largo consumo e del suo indotto, intervenuti per celebrare i 60 anni di attività dell’Associazione al convegno ‘Valori della Persona e Valore della Marca – Risposte sostenibili alle istanze del presente’. L’appuntamento romano rappresenta un tassello di una strategia più ampia, che vede Centromarca parte attiva nel sostenere l’Idm in una congiuntura di mercato non facile.

Lo stesso Presidente ha, infatti, annunciato anche che l’Associazione “elaborerà con altri attori della filiera e presenterà al Governo, in autunno, proposte di policy per sostenere la competitività del Paese, delle imprese e del largo consumo”. Quattro le priorità individuate: la prima riguarda gli incentivi per favorire la crescita dimensionale delle aziende e l’innovazione; in secondo luogo, c’è la semplificazione burocratica; in terza istanza, il sostegno alle transizioni ecologica e digitale; infine, tutela della proprietà intellettuale. “Abbiamo bisogno di una politica industriale coordinata, coerente e di una visione di lungo periodo – afferma Mutti –. E di un contesto regolatorio con poche norme, ma certe, perché l’eccesso danneggia la certezza del diritto e rende più complicato colpire le illegalità del sistema”.

IL BILANCIO DI INIZIO 2025

Intanto, il largo consumo mostra resilienza. Lo confermano le evidenze dell’ultima edizione dell’Indagine Congiunturale Centromarca, realizzata sulle industrie associate, in collaborazione con Ref Ricerche nel mese di aprile 2025. Secondo la survey, infatti, quest’anno il 55,4% delle aziende manterrà invariati gli investimenti e il 34,7% li rafforzerà. Dati incoraggianti che seguono il trend già evidenziato nel 2024 quando, seppur in un contesto critico di mercato, il 55,7% delle industrie ha mantenuto gli impieghi in linea con gli anni precedenti e il 38,5% li ha aumentati.

La ricerca evidenzia poi che tra i principali ambiti di destinazione delle risorse economiche di distinguono, in particolare, impianti e macchinari (66,1% del campione), software (51,6%), altri impieghi immateriali (36,3%), attrezzature informatiche (31,5%), intelligenza artificiale e big data (25,8%).

Ma va considerato anche lo spinoso capitolo energia: qui, per far fronte agli elevati costi il 49,2% del campione ha migliorato l’efficienza e ridotto i consumi, il 44,9% ha investito in fonti rinnovabili, il 10,2% ha diversificato le fonti, l’8,5% ha modificato i processi produttivi. Ma resta il fatto che la preoccupazione per nuovi rialzi rimane elevata. Buone notizie arrivano, invece, da altri fronti: le scorte di prodotto sono, infatti, considerate nella norma dall’82,8% delle aziende, la liquidità adeguata dall’83,6%, il numero di addetti stabile dall’84,4%, mentre l’11,5% li prevede in aumento.

Quello delle risorse umane continua però ad essere un tasto dolente: sempre la survey, evidenzia, infatti che il 19,5% delle industrie rivela frequenti difficoltà nel reperire personale qualificato; il 61,0% “qualche volta”. Tra i fattori critici nell’attività di reclutamento, il 69,5% del campione indica la scarsa disponibilità di candidati, seguita dalla forte concorrenza tra aziende per lo stesso tipo di figure (27,1%) e dalle insufficienti competenze maturate nei percorsi formativi (14,4%).

LE PREVISIONI INDICANO UN MODERATO OTTIMISMO

Sulla scorta di questo scenario – conclude l’indagine –, le imprese guardano all’anno in corso con moderato ottimismo. Che affonda le proprie ragioni d’essere soprattutto nei segnali incoraggianti che iniziano a emergere, in particolare nella moderna distribuzione, “dove nel primo quadrimestre 2025, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il segmento grocery ha registrato una crescita di circa tre punti percentuali, con le vendite che hanno superato i 31 miliardi di euro (dato NIQ cumulato gennaio-aprile 2025)”. Occorre, tuttavia, non cedere a facili entusiasmi: stando alla stessa indagine, “non si osserva ancora una ripresa stabile dei consumi, che restano deboli in prospettiva anche a causa di un contesto economico incerto e di una fiducia dei consumatori solo parzialmente in ripresa”.

IL PANEL DEL CONVEGNO

Il convegno promosso dall’associazione – cui aderiscono 193 industrie che complessivamente sviluppano in Italia un giro d’affari di 67 miliardi di euro, occupano 100mila addetti, valgono il 24% del mercato pubblicitario e contribuiscono a generare nella filiera del largo consumo 87 miliardi di valore condiviso, pari al 4,2% del Pil – ha visto la partecipazione di un nutrito panel di relatori e discussant.

Nella parte introduttiva Andrea Montanino (Chief economist e Direttore Strategie settoriali e impatto di Cassa Depositi e Prestiti) ha proposto approfondimenti sullo scenario economico e Monsignor Vincenzo Paglia (Presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita) si è soffermato sulla rilevanza dell’etica nella vita sociale e nell’attività economica.

A seguire tre panel di approfondimento, moderati dalla giornalista Marianna Aprile. Francesco Billari (Rettore Università Bocconi), Monica Poggio (Amministratore delegato Bayer in Italia) e Giorgio Vittadini (Presidente Fondazione Sussidiarietà) hanno dibattuto sui cambiamenti in atto nelle politiche per il cittadino e sul ruolo sociale della moderna industria di Marca. L’evoluzione del consumatore, dell’offerta e la rilevanza delle nuove tecnologie per le strategie di marketing sono state oggetto delle riflessioni di Maximo Ibarra (Former Ceo Engineering), Luca Pellegrini (Presidente TradeLab), Federico Silvestri (Amministratore delegato Gruppo 24 Ore) e Ninell Sobiecka (Presidente e Amministratore delegato L’Oréal Italia).

Infine, il mondo del lavoro: le sue nuove esigenze, il mismatch tra domanda e offerta, l’intelligenza artificiale, le aspettative dei giovani che entrano in azienda sono stati tra i temi affrontati da Pier Luigi Dal Pino (Senior government affairs director western Europe Microsoft), Rafaella Mazzoli (Country leader Italy, Market leader latin Europe Egon Zehnder) e Enzo Peruffo (Dean graduate school e Professor of strategy Luiss).

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