Api su favo. Alveare con api operaie al lavoro per la produzione di miele. Apicoltura e natura. - Conapi-Mielizia

Conapi cresce grazie a export e filiera corta

La cooperativa apistica più grande d’Europa aumenta fatturato, soci e presenza internazionale. Mielizia cresce sul mercato italiano e si rafforza nel retail
Api su favo. Alveare con api operaie al lavoro per la produzione di miele. Apicoltura e natura. - Conapi-Mielizia

Conapi archivia l’esercizio 2024/2025 con un fatturato di 23,5 milioni di euro, in aumento del 2,5% sull’anno precedente, e un export pari a 2,5 milioni di euro, circa l’11% del totale. Il bilancio è stato approvato dall’assemblea dei soci, che ha confermato Giorgio Baracani alla presidenza per il prossimo triennio e rinnovato il Cda.

Con oltre 600 apicoltori, 100.000 alveari e circa 30.000 quintali di produzione annua, Conapi consolida la propria struttura grazie anche all’ingresso di cinque nuovi soci conferitori. La cooperativa opera in Italia, Spagna e Ungheria e continua a puntare sulla filiera corta, tratto distintivo del suo modello produttivo.

FOCUS SU CINA, COREA E CANADA

Le attività estere si rafforzano nei mercati consolidati, Francia, Svizzera e Giappone, e registrano nuove aperture: ingresso in Cina con la linea di composte di frutta e sviluppo in Corea e Canada, dove cresce la domanda di prodotti italiani.

MIELIZIA CRESCE CON LA NUOVA LINEA SPORTPOCKET

In un mercato italiano del miele da 157 milioni di euro, in aumento del 3,7% a valore e del 5% a volume, Mielizia, marchio premium della cooperativa, cresce del 2,4% a valore e del 7,5% in confezioni (fonte: NielsenIQ, ultime 52 settimane al 28 settembre 2025).

Nel canale Iper+Super il brand si conferma il secondo marchio nazionale, con +3,2% a valore, +1,4% a volume e +8,5% in confezioni. A sostenere le performance sono la strategia assortimentale e il lancio della linea Doypack Sportpocket.

RACCOLTO POSITIVO MA DISCONTINUO PER IL CLIMA

La stagione registra un potenziale conferimento di circa 2.000 tonnellate, con esiti variabili legati ai cambiamenti climatici. Bene i mieli di acacia e agrumi, stabile il castagno; soddisfacenti millefiori e melata, mentre l’eucalipto mostra produzioni limitate.

FILIERA CORTA, UN VALORE AGGIUNTO

La filiera corta resta la leva strategica della cooperativa. “Essere produttori diretti e presidiare ogni fase del processo – spiega la Dg Nicoletta Maffinigarantisce qualità, tracciabilità e un reale vantaggio competitivo”.
Il Presidente Giorgio Baracani conferma: “Il nostro modello funziona e continueremo a portare il miele italiano nel mondo”.

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