Clessidra Private Equity ha annunciato il primo investimento del fondo Clessidra Capital Partners Green Harvest, con l’acquisizione del 70% di Laurieri, storica azienda lucana specializzata in prodotti da forno dolci e salati. La famiglia Laurieri manterrà una quota del 30%, reinvestendo per accompagnare la nuova fase di sviluppo dell’impresa.
Fondata a Matera nel 1976, Laurieri vanta un fatturato di circa 20 milioni di euro, di cui oltre il 90% generato all’estero, e un ebitda superiore ai 5 milioni di euro. L’azienda dispone di quattro linee produttive per una capacità di 45 tonnellate giornaliere, e nel 2024 ha inaugurato un secondo stabilimento dedicato alla produzione certificata gluten free. I prodotti Laurieri sono presenti nella Gdo internazionale e nel canale travel con compagnie aeree di primo piano. Il portafoglio include snack dolci e salati con certificazioni Halal, Kosher e vegan, oltre a linee dedicate alle intolleranze alimentari.

I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE
L’investimento rientra nella strategia del fondo Green Harvest, lanciato a luglio 2025, che mira a valorizzare le Pmi italiane dell’agrifood promuovendo modelli di business sostenibili. “Laurieri incarna i valori di qualità, innovazione e sostenibilità alla base della nostra visione d’investimento”, ha dichiarato Andrea Ottaviano, Ceo Clessidra PE.
Per Emanuele Cuccio, Managing director e guida dell’operazione, l’ingresso nel capitale consentirà di “rafforzare la capacità produttiva, l’innovazione di prodotto e l’espansione internazionale, mantenendo alta l’attenzione ai criteri Esg”.
Il fondatore Franco Laurieri, insieme al figlio Gianni, ha espresso soddisfazione per l’ingresso di Clessidra, definendolo “un riconoscimento del percorso di qualità e crescita costruito in quasi cinquant’anni di attività”.
Nell’operazione, Clessidra è stata assistita da Banca Ifis (m&a advisor), Bain & Co, Advant-NCTM, E&Y, ERM, AON, e altri partner tecnici. La famiglia Laurieri si è avvalsa di Symul Finance, GU Capital, SVS Lex StA Benefit e Studio Petrigliano. Il finanziamento è stato fornito da un pool bancario composto da Banco BPM, Banca Ifis, Cassa Centrale Banca e Banca dell’Alta Murgia.