Pomì, l’etichetta è ambientalista

Pomì, l’etichetta è ambientalista

Pomì è il primo marchio del food in Italia a fregiarsi dell’etichetta ‘Per il clima’ per evidenziare l’impronta di carbonio dei suoi prodotti nel loro ciclo di vita. Sono nove i prodotti Pomì che riportano sul pack l’etichetta ‘Per il clima’: passate e polpa realizzate con pomodori, coltivati nelle province di Parma, Piacenza, Cremona e Mantova, che vengono lavorati immediatamente negli stabilimenti limitrofi seguendo un percorso breve dal campo alla tavola, riducendo così al minimo l’emissione di gas a effetto serra. Il calcolo è stato effettuato sulle diverse fasi del ciclo di vita dei prodotti, ciascuno dei quali è accompagnato da una dichiarazione specifica: sono quindi stati presi in considerazione la coltivazione, la produzione, il trasporto e il fine vita dell’imballaggio. La fase d’uso non è stata inclusa, data la versatilità del prodotto e dei modi con cui può essere cucinato.
Il progetto di etichetta ‘Per il clima’ è stato ideato da Legambiente che insieme ad Ambiente Italia, partner tecnico, accompagna le aziende che partecipano, prima nella fase di istruttoria tecnica e poi nella
comunicazione.
“L’etichetta ‘Per il clima’ – dichiara nel comunicato stampa Costantino Vaia, ad di Boschi Food & Beverage e Consorzio casalasco del pomodoro – rappresenta per noi una tappa fondamentale nel lungo percorso di investimenti, sia economici che di risorse umane, atto a formalizzare il nostro impegno quotidiano per la riduzione dell’impatto ambientale in tutte le fasi del processo, dal campo allo scaffale”.
“Le basse emissioni di CO2 delle Passate Pomì – dichiara Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente – sono il risultato di annose scelte territoriali (pomodori da aziende vicine), di qualità produttive (controllo dei consumi d’acqua e di sostanze chimiche) e tecnologiche (efficienza negli impianti). E non ci fermeremo qui: vorremmo proseguire la collaborazione e migliorare gli ottimi risultati raggiunti”.
Pomì ottimizza i sistemi d’irrigazione risparmiando fino al 20% d’acqua ogni anno rispetto alle normali colture, con una gestione controllata degli agrofarmaci, sviluppando disciplinari per un’agricoltura integrata nel rispetto della biodiversità. Attua un’oculata gestione dei rifiuti e un’elevata ottimizzazione della logistica per il trasporto. Le confezioni, infine, sono in linea con l’etica che guida tutte le fasi produttive: la versione brick dei prodotti Pomì è certificata con il marchio Fsc-Forest Stewardship Council, che identifica la carta proveniente da foreste gestite secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.
Con l’etichetta ‘Per il clima’ si completa così il ciclo di interventi adottati dall’azienda per ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività, ma rappresenta anche l’inizio di un nuovo impegno, una sfida per il futuro supportata da una collaborazione con Legambiente che sarà continuativa e concreta nel tempo.
Regione Lombardia ha avviato insieme a Legambiente un’azione di analisi dell’impronta di CO2 di alcuni prodotti lombardi, tra cui la coltivazione e la trasformazione del pomodoro.

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