Granarolo, una newco per il pecorino sardo

Granarolo, una newco per il pecorino sardo

Accordo di partnership per Granarolo e Ferruccio Podda, azienda sarda specializzata nella produzione di formaggi duri (in primis pecorino e fiore sardo). L’intesa comporta innanzitutto la costituzione di una newco, Casearia Podda, in cui Granarolo avrà una partecipazione di controllo del 65%: Ferruccio Podda conferirà rete commerciale e produzione, mentre Granarolo porterà in Sardegna la propria rete logistica e di distribuzione.
Con quest’acquisizione – che sancisce l’ingresso del gruppo emiliano nel settore dei formaggi duri, funzionale anche a un progressivo ampliamento della sua presenza internazionale – Granarolo conta di sviluppare un fatturato aggiuntivo a regime di circa 25 milioni di euro. L’operazione rientra, del resto – come sottolinea l’annuncio ufficiale – nel piano strategico di consolidamento della quota di export, anche attraverso, appunto, l’acquisizione di società e capacità produttive già attive nell’esportazione di prodotti caseari. La partnership mira ad accrescere il business nel segmento dei formaggi stagionati sia allargando la distribuzione nel territorio nazionale ed estero – in Italia il business dei pecorini nella gdo è oltre 200 milioni di euro – sia rafforzando la quota in Sardegna attraverso un’ulteriore valorizzazione della materia prima di origine locale.
Attiva da oltre 50 anni, Ferruccio Podda opera prevalentemente in Sardegna: il latte utilizzato (14 milioni di litri lavorati nello stabilimento di Sestu-Cagliari) proviene esclusivamente da allevamenti sardi. Tra i riconoscimenti di qualità alla sua produzione spicca il premio delle Crete Senesi per il pecorino. Oltre al pecorino, Ferruccio Podda produce latte fresco, yogurt, formaggi freschi (ricotta e altri) per un fatturato complessivo di 12 milioni di euro.Con 848,6 milioni di euro di fatturato 2011 e 2.083 dipendenti, il gruppo Granarolo conta attualmente 6 siti produttivi dislocati su tutto il territorio nazionale: riunisce circa 1.000 allevatori produttori di latte, un’organizzazione di raccolta della materia prima alla stalla con 70 mezzi, 1.200 automezzi per la distribuzione, che movimentano 750mila tonnellate/anno e servono quotidianamente più di 60mila punti vendita raggiungendo 11 milioni di famiglie italiane.
Nel 2011, l’acquisizione di Lat Bri ha fatto di Granarolo il secondo operatore nazionale del comparto lattiero-caseario e il primo a capitale italiano. Il 77,48% del gruppo è controllato dal Consorzio Granlatte, il 19,78% da Intesa Sanpaolo, il restante 2,74% da Cooperlat.
Il mercato sardo ha caratteristiche atipiche rispetto al resto d’Italia: con 1,6 milioni di abitanti – che salgono a circa 6 milioni di persone nel periodo estivo – il settore dairy vale circa 254 milioni di euro e può contare su una fascia di consumatori con ottima propensione all’acquisto di prodotti lattiero-caseario a maggior valore aggiunto.
“Abbiamo puntato a una partnership con l’azienda Ferruccio Podda – dichiara Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo, nella nota stampa – in virtù della tradizione, della qualità dei prodotti e della capacità manageriali della famiglia Podda, che ci aiuterà nel consolidamento della nostra presenza in Sardegna e a entrare ancor più efficacemente sui mercati internazionali. L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di formaggi dop, ma ha una percentuale di export inferiore agli altri Paesi europei, Gran Bretagna inclusa. La nostra strategia è di consolidare alleanze con molti produttori di qualità, come appunto Ferruccio Podda, per portare il made in Italy e la qualità dei nostri prodotti all’estero”.
“Forti di una tradizione di 60 anni – è il commento di Alessandro Podda, amministratore delegato di Ferruccio Podda – in particolare nel settore dei formaggi duri e del pecorino sardo, la nostra società saprà portare in dote prodotti di alta qualità, apprezzati sul territorio, con capacità distributive e grandi potenzialità per l’export. Il gruppo Granarolo, con il suo modello di business che tutela il territorio e le specificità locali saprà valorizzare la nostra filiera e tutelare le nostre dop esprimendo il potenziale della regione per uno sviluppo sul piano internazionale. In Sardegna l’impegno sarà di assicurare ai nostri clienti prodotti di eccellenza, come è sempre stato, ampliando anche la gamma esistente con un servizio sempre più capillare ed efficace al consumatore”.

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