Biologico, è boom anche nel 2014

Nonostante la crisi economico-finanziaria, il mercato italiano continua a crescere, confermando una dinamica positiva in atto ormai dal 2005
Biologico, è boom anche nel 2014

In Italia il biologico viaggia con il vento in poppa. Sulla base delle elaborazioni Ismea dei dati del Panel famiglie GfK-Eurisko, nei primi cinque mesi del 2014 gli acquisti domestici di biologico confezionato nella gdo sono aumentati del 17,3% in valore, mentre nello stesso periodo la spesa agroalimentare è risultata in flessione (-1,4%). “Siamo leader in Europa nel settore bio – ha commentato il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina – e il trend positivo di crescita del comparto sotto il profilo produttivo e dei consumi ne è la conferma. Parliamo di un settore che vale 3 miliardi di euro nel nostro Paese e che riguarda oltre il 10% della superficie agricola nazionale. Durante il semestre italiano di Presidenza dell’Ue lavoreremo sulla riforma della normativa europea sul biologico, sulla quale già nel primo Consiglio dei Ministri dell’agricoltura a Bruxelles si è aperto un positivo dibattito”.

“Il quadro del bio delineato dal Sinab – ha aggiunto il viceministro Andrea Olivero, che ha la delega all’agricoltura biologica – è positivo e incoraggiante, soprattutto per quella parte di agricoltura ‘green’. La sostenibilità premia: mentre il trend dei consumi alimentari decresce, la domanda del bio risulta in totale controtendenza. Puntare su prodotti eco, innovare i processi produttivi in chiave sostenibile sono i fattori di successo della nostra agricoltura e su questi obiettivi è indirizzata la nostra azione politica”. Il consistente incremento del biologico risulta essere il più alto degli ultimi dodici anni, poiché solo nel 2002 vi era stato un aumento più elevato. Vedi anche:

Nonostante si riferisca comunque soltanto ad un periodo di cinque mesi, tale crescita dipende da una serie di fattori come l’aumento del numero di referenze e della profondità di gamma dei prodotti bio nella gdo; i’introduzione nel canale moderno di nuove linee di prodotto che negli anni passati non erano presenti (es. pasta Senatore Cappelli, prodotti a base di kamut, farro, grano saraceno); inserimento di nuove private label bio anche nei discount.

Il comparto biologico sembra quindi ancora andare in netta controtendenza rispetto al settore food nel suo complesso, oltre che mostrare un promettente tasso di incremento che apre speranze su un possibile ampliamento della quota di mercato nell’ambito dei consumi nazionali.

La dinamica dell’anno in corso è dipesa in modo particolare dai forti aumenti fatti registrare dalla pasta, dal riso e dai sostituti del pane e dalla categoria zucchero, caffè e tè. Incrementi dall’11 al 15% si registrano per gli ortofrutticoli freschi e trasformati e i biscotti, i dolciumi e gli snack.

Aumenti molto più contenuti, ma ugualmente in crescita, si registrano invece per i prodotti lattiero-caseari (+3,2%) e le bevande bio (+2,5%), mentre molto buoni sono risultati gli incrementi per il miele e per gli omogeneizzati, sebbene a fronte valori di mercato abbastanza contenuti. Le uova figurano ancora il prodotto bio più acquistato, con un’incidenza del 9,5% sulla spesa complessiva di bio confezionato e con un incremento degli acquisti in valore che nei primi cinque mesi 2014 (rispetto allo stesso periodo del 2013) è risultato pari al 5,2%. Tale aumento è dovuto a una crescita della spesa media per famiglia, mentre è in calo il numero delle famiglie acquirenti.

Dopo il forte incremento registrato nei primi cinque mesi dell’anno in corso, il secondo prodotto bio più consumato è rappresentato dai sostituti del pane, che registra un peso sul totale bio pari all’8%. Per questi prodotti risultano in crescita il numero di famiglie acquirenti, la spesa media per famiglia e, per effetto di ciò, anche il tasso di penetrazione rispetto al totale dei consumi di sostituti del pane nel loro complesso.

Le dinamiche della spesa del latte alimentare, terzo prodotto bio per acquisti in valore con un peso sul totale bio del 7,3%, sono risultate altrettanto positive (+16,3%), grazie a un incremento della spesa media per famiglia.

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