Francia, Auchan e Système U fanno fronte comune

Mentre la concorrenza sui prezzi riduce i margini, i due retailer preparano un’intesa per aumentare il potere contrattuale con i fornitori
Francia, Auchan e Système U fanno fronte comune

Se non puoi superare da solo il tuo nemico, cerca alleati. Più che una citazione da L’arte della Guerra del generale Sunzi, è la strategia che Auchan e Système U hanno appena intrapreso per affrontare la concorrenza nel mercato francese. D’altronde, sempre di guerra si tratta, anche se ovviamente di prezzi. Proprio per aumentare le proprie chances in uno scenario così competitivo, condizionato da una continua pressione sui margini, i due player intendono fare fronte comune, proponendosi insieme e con maggiore forza al cospetto dei rivenditori. Il ragionamento, del resto, è piuttosto intuitivo. Entrambi i retailer posseggono una quota di mercato poco superiore alla doppia cifra. Unendosi, tuttavia, raggiungono una dimensione superiore a giganti del calibro di Carrefour e Leclerc. Un ruolo da leader di mercato, insomma, almeno finché non sarà operativa l’acquisizione di Dia da parte di Carrefour. Il tutto potrebbe quindi tradursi in un risparmio fino all’1% sui costi legati alle forniture, grazie appunto al maggiore peso contrattuale con l’industria. I due marchi avrebbero così l’opportunità di riutilizzare il tesoretto per ridurre a loro volta i prezzi, guadagnandone subito in immagine e in appeal nei confronti degli shopper. Un’operazione che, senza questa partnership, finora si è rivelata un vero e proprio fallimento per Auchan. Il rivenditore, infatti, nel primo semestre dell’anno ha ridotto gli scontrini del 2,3%, registrando però un calo significativo del fatturato. Diversa invece è stata l’esperienza di Système U, che finora ha tuonato duramente contro la guerra dei prezzi e ora, al contrario, si accinge a entrarvi con ambizioni da protagonista. Intanto, restano ancora da definire i dettagli dell’intesa. Sembra probabile che le due insegne manterranno autonomi gli assetti organizzativi e decisionali. A questo punto però, in molti si chiedono chi concretamente prenderà in mano le trattative con l’industria. A quando un accordo simile anche in Italia?

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