Renzi aderisce al Protocollo di Milano

In visita presso lo stabilimento di Pedrignano di Barilla, il presidente del Consiglio accoglie l’accordo globale sul cibo in vista di Expo 2015
Renzi aderisce al Protocollo di Milano

“Il Governo italiano crede, scommette e punta sul Protocollo di Milano: i suoi obiettivi sono anche i nostri. Ringrazio Barilla e la Fondazione BCFN perché ci danno l’occasione per raccontare che Expo è una cosa seria. Io sono qui per dire che noi ci stiamo. Faremo insieme, volentieri, questo tratto di strada”. In visita presso lo stabilimento di Pedrignano il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha dato il suo sostegno al Protocollo di Milano promosso dalla Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition (BCFN), che si pone tre macro obiettivi: abbattere del 50% entro il 2020 la quantità di cibo sprecato nel mondo (che si aggira su 1,3 miliardi di tonnellate all’anno) attraverso campagne finalizzate ad accrescere la consapevolezza del fenomeno e ad accordi di lungo periodo tra tutti gli attori della filiera agroalimentare; arginare la speculazione finanziaria delle colture destinate all’alimentazione animale e al biofuel attraverso riforme del sistema produttivo agricolo e ultimo ma non meno rilevante la lotta all’obesità (un’emergenza sanitaria che riguarda 1,5 miliardi di persone nel mondo a fronte di 868 milioni di persone denutrite) attraverso l’educazione alimentare e alla salute.

“Vogliamo chiamare a queste tre grandi cause le istituzioni e le imprese, affinchè facciano proprio il protocollo e lo facciano adottare ai paesi che partecipano all’Expo” ha aggiunto il premier.

Nel corso del suo intervento Renzi ha voluto evidenziare un’altra criticità del nostro sistema produttivo: “Com’è possibile che un Paese come l’Italia nota in tutto il mondo perchè investe nell’agroalimentare e produce bontà esporti meno di quanto importi?”. Per il Governo l’alimentare è uno dei settori chiave per il rilancio dell’economia italiana, per questa ragione il capo dell’esecutivo ha avviato un tavolo di consultazioni con le aziende per incrementare l’export agroalimentare, passando nel giro di 5 anni dagli attuali 33 miliardi di euro a 50.

Anche alla luce di questo potenziale, l’Italia ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista nel Protocollo di Milano.

Il nostro auspicio – ha dichiarato nel suo intervento di presentazione del progetto il padrone di casa Guido Barilla, presidente della Fondazione BCFN – è che le istituzioni nazionali e internazionali facciano proprio il Protocollo mettendo al centro delle agende politiche misure concrete per salvaguardare il nostro futuro. Abbiamo un’occasione per entrare nella storia prendendo degli impegni chiari con il mondo”.

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