A colloquio con Lynn Marmer, vice presidente di Kroger

Gli obiettivi della politica di sostenibilità di uno dei principali retailer americani, dove il cibo autentico italiano può avere un ruolo sempre più strategico
A colloquio con Lynn Marmer, vice presidente di Kroger

In che modo un retailer di prodotti alimentari può contribuire a risolvere i grandi paradossi che affiggono il nostro pianeta come lo spreco di cibo, la malnutrizione e l’obesità? Che ruolo può giocare la capacità delle aziende italiane di produrre cibi sani e sostenibili per i mercati internazionali? A margine dell’ultimo International Forum on food and nutrition organizzato da Barilla, Foodweb ne ha parlato con Lynn Marmer vice presidente del Gruppo Kroger, una delle principali realtà distributive degli Stati Uniti, che sta registrando tassi di crescita nelle vendite a doppia cifra (+11,6% nel terzo trimestre 2014 per un controvalore di 25 miliardi di dollari), attestandosi sesto nella classifica mondiale stilata da PlanetRetail. “Per combattere i problemi della fame e favorire l’accesso al cibo alla popolazione mondiale occorre lavorare insieme alla società civile – ha spiegato la Marmer – , mentre per quanto riguarda più nello specifico i nostri obiettivi in materia di sostenibilità, puntiamo soprattutto ad azzerare gli sprechi e a utilizzare il 100% di energia rinnovabile entro il 2020″. Sul fronte dell’offerta, il retailer sta investendo soprattutto nel settore dei prodotti biologici e naturali, che stanno riscontrando un interesse sempre più alto da parte dei consumatori americani. Quanto al made in Italy, è destinato a giocare un ruolo sempre più strategico sugli scaffali della catena: “Abbiamo sviluppato ottime relazioni con le aziende italiane, tra cui Barilla – conclude la Marmer – e siamo orgogliosi di offrire cibo che proviene da ogni parte del mondo e in particolare dall’Italia, che si conferma un nostro ‘highlight'”.

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