Cristini, la mdd frena ma è un problema congiunturale

Il coordinatore scientifico dell’Osservatorio sulla marca del distributore contestualizza le ragioni per le quali la pl ha subito il primo stop dopo anni di ascesa
Cristini, la mdd frena ma è un problema congiunturale

Guido Cristini, coordinatore scientifico dell’Osservatorio sulla marca del distributore, nel corso della presentazione del XI Rapporto sulla marca privata realizzato da Adem Lab-Università di Parma, racconta a Foodweb le ragioni della flessione della mdd sul mercato italiano e assicura ai distributori che si tratta di un problema congiunturale e non strutturale. Secondo il ricercatore se i distributori tornano valorizzare l’equity della loro marca, lavorando sugli elementi di distintività e di associazione con la propria insegna, allora il processo di evoluzione sarà inarrestabile e la convergenza con le quote ottenute dalla marca del distributore a livello europeo diventa solo una questione di tempo.

Una delle cause della dinamica involutiva della marca del distributore è la contrazione dello scarto medio di prezzo rispetto alla marca industriale, alla luce del riposizionamento deciso da brand anche leader. Focalizzando l’analisi sull’indice di prezzo della marca del distributore, fatto 100 il mercato lcc (escluso il discount), nell’ipermercato la mdd nel 2014 si è attestata a 84,3 (+3,8), nel superstore a 85,1 (+2,9) e nel supermercato a 86,9 (+2,2), mentre per il totale mercato l’indice di prezzo è stato pari a 83, in crescita di 3 punti. Immagine 13

È interessante notare la diversa dinamica in atto relativamente ai prezzi relativi delle varie tipologie di marca del distributore, messa in evidenza dall’Osservatorio mdd, con un riposizionamento verso il basso delle linee premium e biologiche, un leggero innalzamento di prezzo della marca insegna e una sostanziale conferma del posizionamento della private label di primo prezzo.

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Guido Cristini from Gruppo Food on Vimeo.

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