Liberalizzazioni, Conad lancia la raccolta firme per i farmaci di fascia C

Il retailer ha realizzato il sito www.liberalizziamoci.it in cui i cittadini trovano tutte le informazioni necessarie per conoscere più a fondo il tema
Liberalizzazioni, Conad lancia la raccolta firme per i farmaci di fascia C

Una firma perché curarsi non sia più un lusso. Conad lancia una petizione per sollecitare il Parlamento a estendere la vendita di farmaci di fascia C alle parafarmacie. Parliamo di 3.800 farmaci – utilizzati per patologie di lieve entità, non considerati essenziali o salvavita, quali, ad esempio, antidolorifici, antinfiammatori, ansiolitici, antidepressivi, anticoncezionali – che si acquistano solo con la prescrizione del medico ma il cui costo è a carico del cittadino. E che valgono, da soli, 2.937 milioni di euro, l’11 per cento della spesa farmaceutica nazionale (fonte: Rapporto Osmed 2014).

“Conad – si legge in una nota dell’azienda – ha deciso di sensibilizzare e di mobilitare i cittadini perché il Parlamento – a costo zero per le casse dello Stato e della Pubblica amministrazione – renda più dinamica la concorrenza nel mercato dei farmaci, allargando alle parafarmacie la vendita di quelli di fascia C”. Secondo il retailer – che ha in funzione 97 parafarmacie su tutto il territorio nazionale, che sviluppano un fatturato di 50 milioni di euro – la liberalizzazione porterebbe a una competizione sui prezzi con un beneficio per i cittadini stimato tra i 500 e i 900 milioni di euro all’anno.

“Preoccupa l’orientamento del Parlamento, che sul ddl concorrenza continua a tenere i farmaci di fascia C fuori dalle parafarmacie ignorando le raccomandazioni dell’Antitrust per una più completa liberalizzazione del settore farmaceutico”, sottolinea l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese. “In questo modo si nega a tante famiglie la possibilità di risparmiare molte centinaia di milioni di euro all’anno, cifra che sarebbe un’importante boccata di ossigeno. Abbiamo scelto la petizione e la raccolta di firme nell’interesse dei cittadini e dei nostri clienti; per riconoscere la dignità della professione che i farmacisti svolgono nelle parafarmacie; nel nostro stesso interesse, perché sia possibile competere in un mercato aperto e con regole chiare quanto eque per tutti. Dobbiamo sottolineare, purtroppo, come il Paese sia ostaggio di lobby che cercano di assicurare la propria sopravvivenza anziché sostenere lo sviluppo dell’economia, far nascere nuova imprenditorialità, creare nuova occupazione e garantire ai cittadini servizi e convenienza”.

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