Etichette a semaforo Uk: calo per parmigiano & co.

Il sistema di valutazione usato dalla gdo britannica ha causato cali di vendite per molti prodotti italiani, secondo una ricerca di Nomisma
Etichette a semaforo Uk: calo per parmigiano & co.

Le etichette a semaforo introdotte nel 2013 quasi da tutti i retailer inglesi, che distinguono i cibi venduti in base alle quantità di grassi saturi, zuccheri e sale (il rosso è per quelli alti in questi nutrienti, che sarebbero da limitare se non eliminare)  hanno causato una perdita secca di export per alcune specialità italiane come il parmigiano reggiano e i salumi. E’ questo il resoconto di una ricerca della società di analisi economiche Nomisma finanziata da Federalimentare, sulla base della quale il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha portato dure critiche al Consiglio dei ministri  dell’Agricoltura dell’Ue. Una posizione condivisa anche da Croazia, Belgio, Cipro, Spagna, Grecia, Slovenia, Portogallo, Lussemburgo, Bulgaria, Polonia, Irlanda, Romania, Germania, Slovacchia, Lettonia.
DANNI ECONOMICI PER I NOSTRI PRODOTTI – “Insieme ad altri 15 paesi – ha dichiarato in una conferenza a Bruxelles il ministro Martina – chiediamo ancora una volta alla Gran Bretagna di rivedere questa scelta e alla Commissione Ue di intervenire per rimuovere questo elemento distorsivo del mercato. Fin dalla prima proposta abbiamo evidenziato che avrebbe provocato danni economici e d’immagine ai nostri prodotti e nessun beneficio ai consumatori”. La Ue potrebbe aprire una procedura di infrazione se valutasse l’esistenza di una pratica distorsiva del mercato.
CROLLA IL PROSCIUTTO DI PARMA – I risultati dello studio indicano che, da quando è stato applicato il ‘semaforo’ i prodotti oggetto dell’indagine, non solo italiani per la verità, hanno registrato un significativo calo delle vendite: -7% in valore e -11% in volume per il Parmigiano Reggiano, -17% in valore e -14% in volume per il Prosciutto di Parma, -8% sia volume che in valore per il formaggio francese Brie, più un calo delle vendite del 4% per tutti i formaggi duri in generale. In molti casi si tratta di prodotti Dop o Igp che non possono neanche essere riformulati per andare incontro alle esigenze dei consumatori inglesi, i quali per la verità mostrano di seguire le indicazioni di questo metodo. Peraltro, la valutazione sulle quantità eccessive di grassi, di sale o di zuccheri, viene espressa non sulla dose abitualmente assunta da un individuo, ma sulla porzione venduta. Ma una confezione di parmigiano da grattugiare, o di prosciutto di Parma difficilmente verrà interamente ingerita da una sola persona in un solo pasto e quindi l’indicazione potrebbe essere fuorviante

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