Pomodoro, protagonista del made in Italy

OI Pomodoro da Industria Nord Italia propone un modello di filiera per supportare la crescita nel lungo periodo
Pomodoro, protagonista del made in Italy

Il comparto del pomodoro da industria italiano gode di buona salute e a confermarlo sono innanzitutto i numeri. “A fronte di consumi interni sostanzialmente stabili, attestati intorno ai 35 kg pro-capite e ampiamente soddisfatti dalla produzione nazionale, negli ultimi cinque anni abbiamo registrato una crescita costante dell’export e del saldo commerciale” – ha annotato – Pier Luigi Ferrari, Presidente di OI Pomodoro da Industria Nord Italia, sottolineando alcune cifre emerse da un recente studio sui dati nazionali ISTAT –. “Non è casuale, perciò, che nel 2015 le vendite di conserve di pomodoro e pelati italiani sui mercati esteri abbiano raggiunto la cifra record di oltre 1,5 miliardi di euro, a fronte di importazioni equivalenti a 157 milioni di euro.”

FILIERA ITALIANA, I NUMERI – La quota del 13% della produzione mondiale colloca la produzione italiana alle spalle di California e Cina in termini di volumi, ma ha saputo consolidare la leadership nelle esportazioni dei derivati del pomodoro inserendoci in nuovi mercati, che oggi assorbono quasi 700.000 tonnellate di prodotto, più di storici approdi come Germania, Regno Unito, Francia, USA, Giappone e Paesi Bassi. L’Italia inoltre è in grado di generare una produzione ad alto valore aggiunto come dimostra il +9,9% di incremento nella produzione tra la campagna 2014 e quella 2015. I numeri sono notevoli: produciamo circa 5 milioni di tonnellate di pomodoro per le conserve, di cui 2 coprono il consumo nazionale e i restanti 3 milioni vengono destinati all’export. Dati che dovrebbero rassicurare i consumatori sull’italianità del pomodoro che portano in tavola.

SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE E RESPONSABILITÀ’ SOCIALE –  Due aspetti che sono destinati ad assumere un ruolo sempre più importante a tutti i livelli della filiera del pomodoro da industria sono la sostenibilità ambientale e la responsabilità sociale. “Il nostro impegno ambientale è testimoniato dal fatto che il 96% della produzione di pomodoro nel Nord Italia è di tipo integrato e il 4% si attiene ai dettami della produzione biologica, inoltre, in media la distanza tra il campo e l’azienda di trasformazione non supera i 60 km sia per ragioni di qualità e freschezza sia per abbattere l’emissione di CO2 durante il trasporto, senza dimenticare che molti dei soggetti della filiera hanno implementato soluzioni per l’ottimizzazione dei consumi idrici ed energetici: ma questo per noi rappresenta solo l’inizio di un percorso” – ha ricordato Maria Chiara Cavallo, Segretario di OI Pomodoro da Industria Nord Italia.

 

© Riproduzione riservata