In attesa di poter aprire il primo Starbucks italiano, che dovrebbe vedere la luce nel 2017, il gruppo Percassi di Bergamo punta sulla cucina asiatica e porta in Italia la catena di ristorazione fusion Wagamama, che mixa vari tipi di cucine tra cui quella giapponese. Il primo locale, secondo quanto ha comunicato la società, aprirà a Milano entro la fine del 2016 grazie a un accordo di partnership con Percassi Food&Beverage, la società di Percassi attiva nel settore della ristorazione. Seguiranno poi altre aperture nel resto del Paese.
CUCINA ASIAN, CUORE UK, PRESENZA GLOBALE – La catena Wagamama è britannica, di proprietà della società Mabel Mezzco ed è specializzata in piatti veloci della cucina asiatica come ramen, teppanyaki e donburi. Nel 2015 ha riportato un fatturato di 193 milioni di sterline (224 milioni di euro), per gran parte originato in Gran Bretagna. Il secondo Paese di presenza sono gli Stati Uniti e a seguire un’altra quindicina di nazioni (tra cui Belgio , Olanda, Svizzera, Turchia, Nuova Zelanda, Qatar) cui si aggiungerà quest’anno l’Italia. Attualmente i ristoranti sono 150, di cui 31 che fanno capo alla divisione internazionale che li ha aperti con la formula del franchising. La società ha riportato un margine operativo lordo di 33 milioni di euro circa nel 2015, ma non è riuscita a chiudere in utile. Le perdite sono infatti ammontate a 22 milioni di euro.
GLI ITALIANI SONO PRONTI PER NUOVE CUCINE – “Negli ultimi anni – spiega Brian Johnston, managing director di Wagamama international – soprattutto i giovani Italiani si sono aperti anche ad altre cucine. E’ il momento giusto per portare Wagamama nel Paese del cibo per eccellenza. Abbiamo trovato un partner come Percassi, la cui esperienza parla da sè”.
ALTA QUALITA’ E SERVIZIO IMPECCABILE – “Per noi si tratta di una partnership importante. Wagamama è sinonimo di cibo di alta qualità e servizio ai clienti impeccabile. Siamo certi che questa insegna sarà in grado di conquistare anche il palato degli italiani” ha aggiunto Matteo Percassi, amministratore delegato di Percassi Food&Beverage.