Prosciutto di Parma: vaschette +10%

Prosciutto di Parma: vaschette +10%

Prosegue senza soste la crescita del prosciutto crudo di Parma dop in vaschetta. Nel 2010 le aziende del consorzio hanno venduto oltre 60 milioni di vaschette, pari a 6,6 milioni di kg di crudo, registrando un incremento del 10% sul 2009. Complessivamente, sono stati poco meno di 1,3 milioni i prosciutti con la corona di Parma affettati e preconfezionati. Risultati molto positivi sia in Italia (+8,4%), dove si vendono 2 milioni di kg di Parma preconfezionato (pari a 17 milioni di vaschette) sia all’estero (+10,4%) dove vengono esportati oltre 4,5 milioni di kg (pari a 43 milioni di vaschette). 


“Il mercato del preaffettato risponde perfettamente alle moderne esigenze di acquisto e di consumo – commenta Paolo Tanara, presidente del Consorzio del prosciutto di Parma – Credo inoltre che l’aver imposto anche per il Parma in vaschetta lo stretto divieto di additivi chimici garantendo l’assoluta naturalità del prodotto ci consenta di differenziarci in modo importante da tutti gli altri salumi e di presentarci in modo vincente a quei clienti che richiedono prodotti naturali e fortemente legati alla tradizione. Non è un caso che i mercati migliori per il Parma preaffettato siano proprio i Paesi del nord Europa, tradizionalmente più attenti a questo tipo di discorso”.

Le vendite di prosciutto di Parma preaffettato sono più che raddoppiate negli ultimi cinque anni e assorbono oggi il 14% della produzione, che si aggira intorno ai 9,2 milioni di prosciutti.
Nel 2010 il crudo con la corona ha raggiunto le tavole di ben 61 Paesi: ultimo mercato ad accogliere la dop di Parma è stata la Nuova Caledonia, dove sono state vendute 22mila vaschette. Dopo l’Italia (17 milioni di confezioni), i maggiori mercati sono Regno Unito (16,5 milioni), Francia (6,9 milioni) e, fra i Paesi extra Ue, Stati Uniti (1,6 milioni) e Giappone (oltre 350mila). 
Attualmente, la filiera del prosciutto di Parma è composta da 5.500 allevamenti suinicoli, 120 macelli, 162 stagionatori: il giro d’affari al consumo del re dei prosciutti supera gli 1,7 miliardi di euro.

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