Barilla, raddoppio del fatturato entro il 2020

Barilla, raddoppio del fatturato entro il 2020

Per il gruppo Barilla, il 2012 si dovrebbe chiudere con un aumento del fatturato del 2% rispetto ai 3.916 milioni del 2011. L’utile (76 milioni di utile netto nel 2011), peraltro, risulterà in calo, soprattutto perché gli aumenti dei costi (a cominciare dalle materie prime) non sono stati trasferiti ai consumatori. Lo ha annunciato Claudio Colzani, amministratore delegato del gruppo leader della pasta, nel corso di una conferenza stampa nella sede romana dell’associazione della stampa estera, in cui sono stati resi noti anche gli obiettivi di medio e lungo termine. Obiettivi dichiaratamente ambiziosi: raddoppio del fatturato (2011) entro il 2020, con una particolare attenzione ai Paesi emergenti (soprattutto Brasile e Cina) che dovrebbero aumentare sensibilmente la loro quota sul fatturato passando dall’attuale 4% al 20% nel 2020.
A proposito del 2012, Colzani ha sottolineato come la contrazione dell’utile sia stata una scelta: gli aumenti dei costi non sono stati riversati sui consumatori per mantenere competitività in termini di volumi e market share, ma anche per mantenere produzione e occupazione.
“Nel lungo periodo – ha aggiunto Colzani – il gruppo vuole diventare una vera multinazionale italiana, la sfida è di poter fare di una grande azienda italiana, di un grande marchio italiano, una grande multinazionale. Vogliamo essere i leader mondiali del ‘primo piatto all’italiana’. In una fase di mercato quanto mai difficile e competitiva, la nostra ambizione è di diventare il ‘numero uno’ o ‘il numero due’ in ogni categoria di prodotto” dove siamo presenti”.
Il gruppo Barilla conferma la propria attenzione ai mutamenti del mercato globale, che “si sposta da Nord a Sud come da Ovest a Est” con “milioni di consumatori che entreranno nella fascia media”. Perciò l’attuale mappa del fatturato è destinata a cambiare. Attualmente l’80% della produzione di pasta è destinata all’Europa, il 15% al Nord America e il 4% ai Paesi emergenti. “La nostra intenzione – ha ribadito Colzani – è di andare progressivamente verso i Paesi emergenti, passando dal 4% al 20% entro il 2020, conservando la nostra leadership dove l’abbiamo. Miriamo sì a raddoppiare il business entro il 2020, ma non a tutti i costi: vogliamo dar da mangiare cibo sano con il minimo impatto ambientale: il nostro slogan è ‘Date da mangiare alla gente quello che dareste ai vostri figli’. Ossia a cibo sano e compatibile con l’ambiente”.
Entro il terzo trimestre 2013, inoltre, è stata confermata l’apertura-test di due ristoranti a New York: in due zone diverse di Manhattan, con target di riferimento nettamente differenziati anche se i locali saranno uguali.
Colzani, infine, ha evidenziato come lavorare in un gruppo a controllo familiare liberi il management dalla necessità di dare profitti a breve: “Il controllo familiare ci permette di pensare al lungo termine senza avere la pressione della trimestrale”.

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