Fiere di Parma, bilancio record nel 2012

Fiere di Parma, bilancio record nel 2012

Fiere di Parma chiude il bilancio 2012 con 32,4 milioni di euro di ricavi e un ebitda del 22%, ovvero 7,3 milioni, e quindi un utile prima delle imposte superiore ai 2 milioni. Con questo esercizio si chiude un ciclo di rilancio e riorganizzazione, che in quattro anni ha visto i ricavi biennali passare da 44 a quasi 60 milioni di euro e l’ebitda, sempre biennale, da 7,5 a 11 milioni.
Tutte le rassegne ‘storiche’ (Cibus, Cibus Tec, Mercanteinfiera, Salone del Camper) risultano ai vertici anche a livello europeo. Inoltre sono state rilanciate e riportate a margine positivo alcune manifestazioni di nicchia (Gotha, Aestetica Napoli, ecc.), ma soprattutto sono state poste le basi per il futuro costruendo solide alleanze con organizzatori leader in Italia (Senaf) e nel mondo (Messe Frankfurt e Köln Messe).
Oggi, Fiere di Parma sviluppa il 95% dei ricavi con marchi di proprietà: il quartiere (450mila mq dei quali 130mila coperti) è stato completamente rinnovato nel 2011, con un investimento di 60 milioni di euro, il cui pay back – affermano in azienda – è garantito quasi totalmente dai ricavi generati dall’impianto fotovoltaico da 7,3 MW dislocato sui tetti dei nuovi padiglioni.
Il rilancio di Fiere di Parma è stato raggiunto grazie a una profonda riorganizzazione, a un focus strategico sui prodotti core e sulle competenze distintive, alla fiducia e partecipazione degli azionisti e al sostegno di Cariparma Credit Agricole, che ha creduto e finanziato il progetto industriale e real estate.
La riorganizzazione per centri di competenza ha portato alla costituzione di 5 business unit all’interno delle quali sono stati inseriti 20 giovani – molti neolaureati – che oggi sono tutti impiegati e occupano ruoli chiave nella gestione dei prodotti. Molte funzioni strategiche, dall’ospitalità dei visitatori vip al digital marketing, sono state internalizzate portando non solo risparmi nella gestione, ma anche nuove competenze distintive.
Il consiglio di amministrazione, composto da tecnici nominati con lista unica da tutti gli azionisti, vede impegnati, oltre al presidente Franco Boni e l’ad Antonio Cellie, anche figure di primo piano dell’economia parmigiana e nazionale.

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