Italia del Gusto-Gea, a Parma il Russia Business Incubator

Italia del Gusto-Gea, a Parma il Russia Business Incubator

Dopo aver focalizzato l’attenzione degli operatori dell’Italian food & wine sul mercato cinese, quest’anno Italia del Gusto e Gea-Società di direzione aziendale puntano sul mercato russo. Si chiama infatti ‘Russia Business Incubator’ il secondo appuntamento fra le aziende italiane e i principali referenti commerciali del Paese, che si terrà nella Sala dei 300 delle Fiere di Parma il 5 e il 6 giugno prossimi (scarica qui l’agenda dell’incontro). Nella duegiorni, Italia del Gusto – il consorzio privato costituito dalle principali aziende italiane export oriented del food & drink, come spiega a Domenico Apicella in un’intervista esclusiva per foodweb.it il direttore Alberto Volpe – e Gea Consulenti di Direzione – società che fin dalla fondazione del consorzio ne cura le attività di sviluppo strategico e commerciale – daranno vita a questa manifestazione, lanciata lo scorso anno con ottimi esiti anche in termini di business. L’aspetto distintivo dell’evento consiste nella presenza costante di operatori commerciali e istituzionali del Paese ospite, che nei due giorni della manifestazione incontreranno le aziende italiane aderenti a Italia del Gusto, con cui saranno approfondite competenze e obbiettivi dei possibili partner commerciali o dei servizi all’export in un rapporto one to one.
“La Russia oggi è forse l’unico Paese dei Bric che rappresenta un mercato veramente concreto e non solo un’ipotesi futura per il food italiano – spiega Luigi Consiglio, presidente di Gea – Il valore delle nostre esportazioni di prodotti agroalimentari in Russia supera i 620 milioni di euro, e rappresenta quasi il doppio del valore delle esportazioni italiane in Cina. Non solo: le vendite del food made in Italy in Russia lo scorso anno hanno registrato un incremento del 7%”.
Il Business Incubator sarà dedicato a due aspetti peculiari del mercato russo: le numerose sfaccettature che questo presenta – le ‘mille Russie’, appunto – e il ruolo delle operazioni straordinarie come modalità d’ingresso sul mercato. I consumer insights mostrano infatti come il mercato russo rispecchi la realtà di un Paese articolato e complesso, dove approcci di marketing anche non convenzionali, mirati a target precisi, ottengono risultati significativi, spesso con investimenti limitati.
Il mercato dei prodotti alimentari in Russia è uno dei settori più dinamici: nel 2011 il suo volume d’affari è stimato intorno ai 311,5-340 miliardi di dollari e si prevede che raggiunga i 338-355 miliardi di dollari nel 2012.
Le importazioni – dopo un calo nel 2009 – sono in continuo aumento. Nel 2011 sono state pari a circa 39 miliardi di dollari (+16% rispetto al 2010) e nei primi otto mesi del 2012 hanno raggiunto circa 25 miliardi di dollari. Le esportazioni italiane in Russia nel 2012 sono state pari a 10 miliardi di euro, il 7,5% in più rispetto al 2011. Con l’ingresso della Russia nel Wto e l’abolizione di molte barriere doganali si stima un’ulteriore crescita.
In particolare, nel 2012, i prodotti dell’agricoltura, pesca e silvicoltura hanno registrato un’esportazione verso la Russia pari a oltre 116 milioni di euro (+11,6% rispetto al 2011), l’esportazione dei prodotti alimentari è stata pari a 354 milioni di euro con un’incidenza del 3,5% sul totale export e un aumento rispetto al 2011 del 13,5 per cento. L’esportazione di bevande ha subito una flessione del 9% con un totale di esportazione pari a circa 150 milioni di euro. Anche se verrà attuato il “Programma statale di sviluppo dell’Agricoltura e di regolamentazione dei mercati dei prodotti agricoli, delle materie prime e degli alimentari per gli anni 2013-2020”, varato nell’agosto 2012, verrà realizzato gradualmente e ci sarà sempre spazio per prodotti di qualità italiani, per un’importazione mirata e rivolta a consumatori di fascia media e medioalta.
Il prodotto alimentare italiano più importato dal mercato russo è il vino fermo: si registra un particolare apprezzamento dei vini spumanti italiani che, superando quelli francesi, incidono per oltre il 62% del totale delle esportazioni di spumanti verso la Russia. Altri prodotti in cui l’Italia è leader sono rappresentati dalla pasta e dal caffè tostato; un buon successo commerciale è inoltre riscontrato dall’olio di oliva in cui siamo secondi dopo la Spagna. Dopo il boom tra 2005 e 2007, il mercato dei prodotti alimentari premium ha rallentato per la crisi del 2008-2009, ma attualmente ha ripreso a crescere e la tendenza positiva si prevede continuerà anche nei prossimi anni. Il settore dei vini di pregio è in aumento, nonostante le misure governative che hanno aumentato notevolmente le accise sul vino. C’è una domanda crescente di vino di qualità, tanto che sono sorti molti negozi specializzati, o ‘boutique del vino’ – come le chiamano i russi – che offrono assortimenti molto vasti di bottiglie di qualità.
Negli ultimi due anni ci sono stati significativi incrementi a valore delle esportazioni di frutta e verdura (33%), cacao (30%), derivati del latte (20%), pasta (14%), carne (11%), te e caffè (11%), olio (6%) e di bevande fermentate non distillate (6%).
“Per incrementare l’export alimentare italiano – nota Consiglio – lo stimolo principale è quello di comprendere le ‘mille Russie’: il Paese è enorme (conta ben 12 fusi orari), molto popolato, con tradizioni e popoli diversissimi. E’ inoltre un Paese con un mercato in crescita, in cui i posizionamenti praticabili (e quindi i cluster di clienti) sono molti, almeno 2-3 diversi per ogni azienda”. L’Italian food continua a riscuotere un successo senza precedenti a Mosca, e potrebbe trainare ulteriormente lo sviluppo del nostro export in tutta la Russia. “Un altro stimolo importante è rappresentato invece dall’incrocio prodotti/canali: a Parma saranno presenti un numero consistente di retailer e di distributori che consentono di coprire tutte le opportunità. Canali diversi (retail, ma anche hotel e ristoranti) e prodotti diversi, dagli alimentari al vino, dal fresco all’ambient”.
Come dimostrano alcuni casi di aziende italiane divenute market leader in Russia, a cominciare da Cremonini e De Cecco, va sottolineato il ruolo rilevante delle operazioni straordinarie, nelle quali alleanze e acquisizioni sono una modalità di approccio al mercato da non trascurare.
La presenza di alcuni rappresentanti di Banca Intesa permetterà di approfondire nel dettaglio queste tematiche. Al Russia Business Incubator partecipa anche il presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro.
Per l’export in Russia un ruolo fondamentale è costituito dagli aspetti sanitari: esistono certificazioni complesse che vanno rispettate con restrizioni sanitarie molto particolari. Le Istituzioni sono presenti a Parma per dialogare e capire meglio le esigenze delle aziende esportatrici ma anche quelle di importatori e distributori. Occorre anche considerare le politiche protezionistiche doganali, i dazi, e commerciali, che influenzano per esempio l’ingresso di bevande alcoliche come il vino e la distribuzione di diversi canali di consumo (horeca ed enoteche).
Al Russia Business Incubator sono anche approfondite tematiche specifiche sugli investimenti delle aziende italiane nel Paese. Saranno presenti Leonardo Bencini, primo consigliere dell’ambasciata italiana a Mosca; Filippo Covino, responsabile del settore agroalimentare dell’Ice a Mosca; Alessia Garofano, responsabile International Affair dell’Ice a Mosca, la Camera di commercio italo-russa e una delegazione del Governo della città di Mosca.
All’evento parteciperanno anche primari importatori e distributori del food&beverage in Russia, fra cui le più importanti catene distributive come Globus Gourmet, Azbuka Vkusa, Settimo Continente. Gfk Russia – istituto di ricerca di mercato, specializzato in marketing – e Saatchi & Saatchi – agenzia globale di pubblicità – delineeranno i principali cluster di consumatori russi e i loro comportamenti d’acquisto. Tutti ipartecipanti forniranno chiavi di lettura autentiche del mercato e dei consumatori locali, con esempi concreti di casi di successo. E’ prevista inoltre una tavola rotonda – moderata da Emanuela Taverna, giornalista di GreenBusiness (Gruppo Food) con manager del food&beverage, importatori, ristoratori, chef e alcuni giornalisti russi specializzati nel segmento agroalimentare nel corso della quale saranno tracciati gli ultimi trend di mercato.
Tutti gli interventi saranno affiancati da sessioni in cui gli operatori commerciali e istituzionali possono presentarsi direttamente, illustrare la propria attività e i servizi offerti e incontrare le singole aziende interessate, in maniera libera o tramite incontri one to one.

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