Ismea-Uiv, la vendemmia 2013 a +8%

Ismea-Uiv, la vendemmia 2013 a +8%

Segna un ritorno al calendario ‘tradizionale’ del passato la vendemmia 2013. Dopo diverse campagne caratterizzate da forti anticipazioni nella raccolta delle uve, il grosso delle operazioni è previsto nel periodo tra fine settembre e ottobre. Una tempistica regolare, che porterà nelle cantine italiane un quantitativo di vino superiore a quello non particolarmente abbondante del 2012.
Secondo le stime Ismea e Unione italiana vini, la produzione di vino 2013 dovrebbe attestarsi sui 44,5 milioni di hl, l’8% in più rispetto ai 41,1 milioni indicati da Istat per la scorsa campagna. A livello territoriale, nel Mezzogiorno l’esito vendemmiale dovrebbe tradursi in maggiori incrementi rispetto alle regioni del Nord. Le uniche eccezioni alla crescita generale arrivano da Friuli Venezia Giulia e Umbria, dove la vendemmia, in calo rispettivamente del -5 e del -3% su base annua, avrebbe subito le ricadute sia delle avversità atmosferiche che di problemi fitopatologici.
L’andamento meteo, peraltro, non è stato comunque dei più favorevoli in tutta la Penisola, con grandinate che, seppure a macchia di leopardo, hanno provocato danni rilevanti al Centro-Nord, e piogge di forte intensità, che in alcune zone più interne hanno ostacolato gli interventi fitosanitari. Dopo un inverno e una primavera difficili, l’arrivo, seppur un po’ tardivo, delle temperature estive ha comunque consentito sia un recupero dei ritardi che una buona maturazione delle uve. Secondo Ismea e Uiv, tutto lascia prevedere un ottimo risultato sul piano qualitativo e una gradazione mediamente nella norma.
Al Sud, con oltre 6 milioni di hl ciascuna, sia Puglia che Sicilia dovrebbero registrare progressi considerevoli, con aumenti rispettivamente del +14 e del +17 per cento. Bene anche la Campania con un +10% rispetto al 2012.
Il primato produttivo resta comunque in mano al Veneto, con oltre 8 milioni di hl stimati quest’anno. L’aumento sarà tuttavia meno marcato, in previsione di un +4%, a fronte di incrementi del +10% in Emilia Romagna e del +8% in Piemonte (+7% sia in Lombardia sia in Trentino Alto Adige).
In Centro Italia si limita a soli 2 punti percentuali la crescita produttiva in Abruzzo. Meglio in Toscana (+5%) e nel Lazio (+8%), con sviluppi ancora più favorevoli nelle Marche, dove è attesa una crescita del 13% rispetto al 2012.

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