Coop Italia, ingredienti ‘trasparenti’ per la pl

Coop Italia, ingredienti ‘trasparenti’ per la pl

Coop Italia, ingredienti ‘trasparenti’ per la pl

Dopo la lunga stagione con Luciana Litizzetto come testimonial, Coop Italia dà il via a una nuova campagna consumerista: con ‘Origini Trasparenti’, il leader del retail italiano s’impegna a rendere disponibile in tempo reale l’informazione relativa all’origine delle materie prime dei prodotti alimentari confezionati. Una campagna, inedita anche nel resto d’Europa, che punta alla trasparenza dell’informazione nei prodotti a marchio confezionati (oltre 1.400 di uso quotidiano). Dalla passata di pomodoro allo yogurt, dal latte ai cereali, escludendo i freschissimi, per i quali la determinazione dell’origine è già obbligatoria per legge in etichetta (per esempio per ortofrutta e carni bovine) o aggiunta volontariamente da Coop (carni suine e avicole).
La catena ha creato un sito dedicato (www.cooporigini.it linkato al sito istituzionale www.e-coop.it) dove i consumatori, digitando il codice a barre o il nome del prodotto, avranno subito disponibili le informazioni sulle principali materie prime impiegate nelle produzioni, quelle più consistenti dal punto di vista quantitativo e quelle caratterizzanti il prodotto. Su richiesta, comunque, si potranno ottenere informazioni anche su ingredienti minori. Ed è stata realizzata anche un app (disponibile su piattaforma iOS e Android) che consente, semplicemente fotografando il codice a barre, di ottenere le stesse informazioni offerte dal sito www.cooporigini.it. Per i 4 italiani su 10 che non usano internet, ci saranno inoltre i punti di accoglienza degli oltre 1.400 punti vendita Coop che ospiteranno depliant, cartellonistica, nonché in alcuni anche pc a disposizione.
Su alcuni prodotti ‘semplici” la cui materia prima è al 100% italiana l’informazione è di solito già inserita in etichetta. Per molti prodotti, su cui può essere complesso inserire i dati in etichetta e soprattutto aggiornarli il ricorso al web è inevitabile: accanto “al dove si produce”, bisogna sempre indicare anche “il come”: l’origine è un’informazione utile, ma altrettanto importanti sono le garanzie sulle modalità produttive, sui controlli, sulle caratteristiche di sicurezza e qualità dei prodotti.
“Si tratta d’informazioni non aggiunte ma sostanziali e che il web permette, appunto, di fornire consentendo al consumatore una scelta consapevole – precisa Enrico Migliavacca, vicepresidente vicario di Ancc-Coop, in una nota ufficiale – Per noi di Coop è doveroso mettere i consumatori nelle condizioni di scegliere responsabilmente e abbiamo ritenuto urgente fornire gli strumenti necessari per esercitare il diritto di scelta su una materia così delicata e al tempo stesso decisiva come la provenienza delle materie prime”.
“Questo dell’origine delle materie prime è un progetto cui lavoriamo da tempo, con rigore e determinazione – spiega Marco Pedroni, presidente di Coop Italia – ma essendo la materia complessa, non basta limitarsi a dire se il latte o i legumi in scatola sono italiani o vengono dall’estero. Il problema è anche cercare di fare in modo che si capisca il perché. Coop da sempre privilegia, a parità di qualità e sostenibilità economica, i prodotti italiani e, pur in un contesto difficile per l’agricoltura, ha sempre continuato a sviluppare politiche di filiera nazionali, ma evitando facili semplificazioni. Il 60% dei nostri prodotti alimentari oggi sono fatti con materie prime di origine italiana. Una percentuale che sale ulteriormente se si escludono prodotti (tipo caffè e cacao) per le quali la materia prima è obbligatoriamente estera perché non disponibile nel nostro Paese. Ma l’informazione che spesso manca a tante persone è che, per tanti altri prodotti, che pure sarebbe possibile coltivare o produrre nel nostro paese, non siamo autosufficienti”.
In Italia, del resto, si produce solo il 38% del grano tenero di cui avremmo bisogno, col grano duro si arriva al 65%, con le carni bovine al 76%, e per il latte alimentare ad appena il 44 per cento. Le uniche filiere in cui siamo autosufficienti sono quelle del riso, del vino, della frutta fresca, del pomodoro e del pollo. Dal 1970 a oggi gli ettari di superficie coltivabile nel nostro Paese si sono ridotti di 1/3, scendendo da 18 milioni a 13, mentre la popolazione, salita a 60 milioni, è cresciuta del 10 per cento.
“E’ importante ribadire – sottolinea Maura Latini direttore generale di Coop Italia – che nel nostro lavoro su tutti i prodotti a marchio Coop abbiamo definito alcune priorità che sono la garanzia del rispetto degli standard di qualità e di sicurezza, esigenze che s’incrociano con il poter proporre un prezzo equo e conveniente alle famiglie. Lavoriamo su questo da anni e abbiamo come alleati 250 fornitori nazionali con i quali nel tempo abbiamo raggiunto importanti obiettivi di trasparenza. Coop ha per prima certificato origine e tracciabilità di diverse filiere, dagli oli alle conserve di pomodoro, dalle uova al latte. E non abbiamo mai abbassato la guardia sui controlli e sulla sicurezza. Parte integrante di questo percorso è ora il progetto sull’origine delle materie prime. Ci piacerebbe come è già successo in altri casi che il nostro esempio funzionasse da apripista per altre iniziative concrete su questo tema”.
Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, nella conferenza stampa di presentazione, ha dichiarato infine che “trasparenza e indicazione dell’origine dei prodotti agricoli sono due elementi imprescindibili, da oltre vent’anni parte integrante delle scelte di politica agricola comunitaria. Oltre ai marchi dop e igp, l’Europa ha approvato il nuovo regolamento sulle informazioni ai consumatori, estendendo l’obbligo di etichettatura di origine a tutti i prodotti zootecnici freschi. Misure tutte rivolte alla tutela delle produzioni tipiche di qualità, distintive dei diversi territori, che garantiscono protezione a produttori e consumatori, oggi sempre più consapevoli e attenti ai valori materiali e immateriali dei prodotti che portano in tavola. In questo contesto, bisogna dunque applaudire l’iniziativa di Coop Italia che, prima in Europa, ha deciso di fornire ai propri consumatori informazioni dettagliate e facilmente reperibili sull’origine dei prodotti e sui luoghi e le modalità di produzione. Un’operazione che mi auguro possa fare da modello ed essere replicata in Italia e in Europa”.

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