Ismea, tagli alla spesa alimentare anche nel primo semestre 2014

Si accentua la flessione del lattiero-caseario, soprattutto del latte e dei formaggi freschi, e dell’ortofrutta, nonostante la generale riduzione dei prezzi
Ismea, tagli alla spesa alimentare anche nel primo semestre 2014

Tempi ancora duri per i consumi alimentari delle famiglie italiane, che registrano un involuzione anche nella prima metà di quest’anno. Un bilancio deludente quello che emerge dai dati Panel Famiglie Ismea-GfK-Eurisko che indicano, rispetto al primo semestre 2013, una flessione degli acquisti domestici dell’1,4% in quantità e dell’1,1% in valore.

Rispetto a quanto osservato nel 2013 si accentua la flessione nel reparto dei lattiero-caseari (-4,6% i volumi d’acquisto), con riduzioni soprattutto per latte e formaggi freschi, e in quello dell’ortofrutta (-1,2%), nonostante la generale riduzione dei prezzi. Va meglio, dopo lo scivolone dell’anno scorso, ai consumi di carni, grazie all’aumento del pollame e al lieve recupero dei tagli di bovino.

Cambiano rotta anche le uova e i prodotti ittici: le prime segnano una pesante battuta d’arresto (-3,4%), dopo la crescita sostenuta del 2013, mentre gli acquisti di pesci, crostacei e molluschi (freschi, surgelati e lavorati) crescono, sempre con riferimento ai volumi, dell’1,4%. Bene anche l’olio extra vergine di oliva che, dopo un biennio negativo, risale la china con un più 3,3% e una spesa lievitata del 4,8%.

Tra i derivati dei cereali, non emergono variazioni su base annua per gli acquisti domestici di pasta, mentre avanzano del 4% i biscotti e i prodotti per la prima colazione, in un semestre positivo inoltre per i dolciumi (+1,9%), segmento che comprende le merendine e la pasticceria industriale. Nel beverage, infine, segnano il passo sia i vini (-2,9%), sia le altre bevande alcoliche e analcoliche (-2%).

A volere vedere il bicchiere mezzo pieno la ricerca mette in luce il fatto che, rispetto alla dinamica del 2013, si rileva un rallentamento della flessione della spesa alimentare: il -1,1% del semestre in esame si confronta infatti con un calo del 3,1% dell’anno scorso, seguito a un biennio già fortemente negativo.

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