
La crescita esponenziale dell’e-commerce deriva certamente dagli investimenti dei retailer nell’efficienza del servizio. App innovative, piattaforme web sempre più accessibili e consegne veloci, attraggono nuovi target lasciando intravede ampi margini di sviluppo del canale anche a breve termine. Ma il futuro del settore dipenderà molto anche dalla capacità dei player di tutelare la clientela dalle frodi informatiche. A confermarlo è un sondaggio realizzato da eDigitalResearch di IMRG sui consumatori britannici. Rispetto allo scorso anno, infatti, il numero degli acquirenti online che temono per la loro sicurezza è aumentato, mentre oltre il 50% degli intervistati ritiene che i retailer dovrebbero fare di più per tenerli al sicuro da questa tipologia di rischio. D’altronde, quasi il 25% del campione ha ammesso che lui stesso o un membro della sua famiglia è stato vittima di una truffa sul web, o comunque di un raggiro nella transazione. Lo studio inoltre ha riscontrato che una quota significativa di shopper non è ancora a conoscenza delle misure di base per prevenire le insidie della rete. Solo il 43% ha aggiornato la propria password negli ultimi sei mesi, con una quota del 6% che invece ha dichiarato che non era nemmeno a conoscenza della possibilità di compiere questa operazione. “E’ nell’interesse dei rivenditori garantire che i loro clienti siano sicuri quando acquistano online – ha commentato Andrew McClelland, chief operating officer di IMRG -. Dunque ciò rende necessario un forte aumento degli investimenti in questa direzione. A breve intanto entrerà in vigore il nuovo regolamento europeo solla protezione dei dati, contribuendo ad alzare il tiro e fornendo così ai consumatori un’ulteriore protezione”.