
Secondo il Time è una delle invenzioni più importanti del 2014. Un riconoscimento senz’altro non comune per l’ultima scoperta della start up WikiFoods, fondata a Cambridge, nel Massachusetts, da David Edwards, biologo che insegna ad Harvard. L’idea, del resto, appare semplice quanto rivoluzionaria, al punto da proporsi come una nuova frontiera del food sostenibile, già ribattezzata ultra-cibo. Tutto ruota, infatti, intorno all’obiettivo di imitare la natura, che da sola crea cibi confezionati con materiali biodegradabili, talvolta ricchi di sostanze nutritive, come per esempio la buccia della mela. L’innovazione si chiama dunque WikiPearl e, utilizzando questo stesso principio in un processo di sferificazione, azzera il packaging, rendendolo a sua volta un imballaggio commestibile, dal sapore appagante, e soprattutto privo di sostanze chimiche. Grande come una pallina da ping pong, la sfera protettiva bio è stata adattata già alla vendita di quattro diversi prodotti: frutta e verdura, gelato, yogurt e persino formaggio. L’intera offerta è disponibile da qualche mese all’interno di numerosi supermercati dell’insegna Whole Foods, al costo di quattro dollari per una confezione da due pezzi. Durante il 2015, tuttavia, potrebbe far capolino sugli scaffali di altri rivenditori, nonché essere presentata al grande pubblico internazionale grazie all’Expo. La vera sfida di Edwars, d’altronde, non è affatto quella di preparare una pietanza in laboratorio e servirla poi direttamente in tavola, bensì affidarla alla grande distribuzione, con tutto ciò che ne consegue in termini di sicurezza e standard igienici da rispettare. Per ora, il vero best seller di WikiPearl è il gelato, disponibile in tre gusti e ricoperto da una membrana che può essere appunto mangiata. Rispetto alle referenze tradizionali, garantisce una maggiore conservazione del freddo e, nel contempo, impedisce la fuoriuscita della crema.