Rapporto Coop 2015, la ripresa c’è. Il video commento di Marco Pedroni

Il Pil e i consumi crescono ancora poco, ma il sentiment degli italiani volge finalmente a un maggiore ottimismo. E a cambiare sono anche le priorità di spesa.
Rapporto Coop 2015, la ripresa c’è. Il video commento di Marco Pedroni

Un Paese che vive una ripresa lenta e anomala, ma pur sempre ripresa. È questa l’immagine dell’Italia che viene fuori dal Rapporto Coop 2015, redatto dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) con la collaborazione scientifica di Ref. Ricerche, il supporto d’analisi di Nielsen e i contributi originali di Gfk, Demos, Doxa e Ufficio Studi Mediobanca. La recessione è finita ed è costata alle famiglie italiane dal 2007 a oggi 122 miliardi di euro (47 miliardi di minori risparmi e ben 75 miliardi di minori consumi). Ma più che la variazione seppur minima di segno positivo del Pil con cui si è aperto il 2015 (la crescita della nostra economia attesa per fine anno è di +0,7%) è il sentiment a essere cambiato. Gli italiani, al pari di tedeschi e francesi e prima degli spagnoli, mostrano buoni livelli di soddisfazione per la propria qualità della vita e il 52% delle persone (era il 41% appena un anno fa) considera invariata o addirittura migliorata la propria situazione. Il Rapporto Coop – consultabile sul sito www.rapportocoop.it – sottolinea però che sette anni di crisi hanno lasciato cicatrici profonde nel tessuto sociale e forti differenze: per esempio tra Trento e la Calabria corrono più di 1.000 euro di differenza nella spesa mensile e la forbice generazionale si è allargata, con gli under 35 che spendono 100 euro al mese in meno degli over 65.
Anche nell’alimentare una vera e propria ripresa dei consumi si manifesterà solo con estrema gradualità. Dopo il leggero recupero osservato nel 2014 (+0,2%) i consumi alimentari potrebbero aumentare dello 0,6% quest’anno e dello 0,7% nel 2016. Variazioni quindi modeste alla luce dell’entità del crollo dei trimestri passati.
Nel dettaglio merceologico, se per le vendite di alimenti confezionati si osservano segnali di consolidamento, i prodotti freschi di origine animale come carni, salumi e latticini, fanno segnare ancora un calo. Bene invece frutta e verdura sfuse che crescono di oltre il 4 per cento. Entrambi i fenomeni sono collegati a dinamiche di lungo periodo, ma riflettono anche le particolari condizioni climatiche dell’estate 2015.
Nel confezionato si segnala la crescita delle vendite di prodotti freschi, insieme al buon andamento della catena del freddo. A soffrire sono invece i prodotti non coerenti con uno stile di vita più sobrio ed essenziale: quelli a maggiore valore unitario e quelli che non sono ritenuti in linea con una dieta sana e naturale (distillati, spiriti e liquori, ma anche cole e bevande gassate).
E qui il Rapporto Coop 2015 mette in luce un aspetto importante: più di quattro italiani su cinque riconoscono di essere guidati nell’acquisto di generi alimentari da naturalità, salubrità e sostenibilità. Anzi, in presenza di queste caratteristiche più della metà dei consumatori sembra disponibile a riconoscere una maggiorazione di prezzo. Continua dunque la crescita di prodotti dedicati agli intolleranti e del bio, mentre si riducono gli acquisti di prodotti a elevato contenuto calorico, come grassi e zuccheri. Ancora una crescita del cibo etnico, sia per il peso degli immigrati sulla popolazione che per la commistione culturale che investe anche le abitudini alimentari delle famiglie italiane.
Tra le categorie presenti a scaffale, a marcare l’incremento più consistente di vendite (anno mobile terminante a giugno 2015 vs stesso periodo anno precedente) sono non a caso i cibi (+62%) e le bevande (+27%) a base di soia, insieme ai prodotti senza glutine (+50%) e agli integratori dietetici (+22%). Ai primi dieci posti della classifica si trovano anche alcune delle referenze che negli anni recenti sono state oggetto di pesanti rinunce, come gli snack a base di cioccolato (+10%): un segnale positivo che suggerisce un qualche ritorno all’acquisto di impulso.

 

Ne dà conferma a Food anche il presidente di Coop Italia Marco Pedroni in questa intervista rilasciata a margine della presentazione del Rapporto.

Marco Pedroni – Coop Italia from Gruppo Food on Vimeo.

© Riproduzione riservata