Barilla, i segni più che arrivano dall’estero

Il fatturato netto consolidato è salito del 4%, ma l'andamento del gruppo è a due velocità: in accelerata sui mercati esteri, che continuano a crescere, in frenata in Italia, soprattutto nel bakery
Barilla, i segni più che arrivano dall’estero

Naviga in positivo fuori dai confini nazionali, dove l’andamento favorevole di alcune valute ha aiutato, e subisce i marosi della crisi in Italia, dove “il mercato è più preoccupante del previsto e ci sono comparti in forte contrazione”, come ha detto l’amministratore delegato di gruppo Claudio Colzani. Il 2015 del gruppo Barilla ha questi due volti, e purtroppo non è un’eccezione nel panorama delle imprese italiane. Nel complesso il fatturato netto consolidato è salito del 4% circa, grazie all’effetto positivo sui conti dovuto alla svalutazione dell’euro su alcune valute, tra le quali il dollaro americano. Al netto di questo effetto, ovvero conteggiando i ricavi a cambi costanti, il fatturato è cresciuto del 2% a 3,38 miliardi di euro. Una performance certamente non esplosiva ma il presidente Guido Barilla si è mostrato comunque soddisfatto. Nel 2016 la società pensa di riuscire a mettere a segno una crescita dello stesso tenore del 2015.

INVESTIMENTI 2015 PER IL 4% DEL FATTURATO – Il margine operativo lordo (ebitda) si è attestato a 440 milioni di euro, ovvero il 13% del fatturato, in crescita rispetto ai 427 milioni del 2014. Scendono ancora i debiti netti e sono pari a 170 milioni di euro, ovvero il 40% del valore dell’ebitda. Erano i 250 milioni a fine 2014, pari al 60% del margine. Gli investimenti nell’anno sono stati pari a 147 milioni di euro, ovvero il 4% dei ricavi: tra questi 24 milioni sono stati stanziati per una linea di pasta gluten free negli Usa, 23 milioni nel grande panificio industriale francese e 15 milioni in Russia per un sito produttivo di pasta.

I PROBLEMI SONO IN ITALIA – In Italia, dove si assiste a “un cambiamento strutturale dei consumi da 4-5 anni” secondo Colzani e che pesa per il 47% del fatturato globale, “abbiamo un piccolo problema” ha detto l’ad di gruppo, commentando il calo dell’1% del fatturato dovuto in particolar modo alla divisione bakery (Mulino Bianco, Pavesi ecc.). Ma le meal solution hanno avuto un risultato “particolarmente positivo” e le quote di mercato della pasta Barilla e Voiello “hanno ricominciato a crescere”. In Europa (29% dei ricavi) e in America (17%) la crescita dei ricavi è stata rispettivamente del 3 e 4 per cento. In Russia i volumi sono cresciuti del 60%, ma il crollo del rublo ha probabilmente impattato sui ricavi, mentre in Brasile sono saliti del 4% nonostante la grave crisi nella quale versa il Paese.

PASTA IN 3D – Barilla ha presentato la stampante 3D per produrre in tempo reale pasta fresca in forme ‘ardite’, che segue il fornetto Cucina Barilla presentato nel 2015. Il futuro per la società è sempre più orientato a una crescita che tenga presente il motto: “Buono per te, buono per il pianeta” come ispirazione generale e che, sul piano del business, significa puntare sempre più su prodotti bio, gluten free, e convenience, come la pasta Pronto lanciata negli Usa.

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