Cedi Marche, la crescita continua

Nella convention annuale, la cooperativa associata a Selex leader di mercato nelle Marche annuncia risultati di vendita in crescita del 6.13%
Cedi Marche, la crescita continua

Considerato il contesto di mercato, i suoi numeri fanno invidia a molti. Per comunicarli, il gruppo Cedi Marche (cooperativa che associa 70 imprenditori attivi nelle Marche e in Abruzzo, con una rete di oltre 100 punti vendita a insegna ‘Sì con te’ e leader nelle Marche con una quota del 22,8% nel canale super), ha scelto ancora una volta la prestigiosa sede del Teatro delle Muse di Ancona, chiamando a raccolta, oltre ai soci, tutti i suoi stakeholder, in primis più di 300 fornitori nazionali e locali. I numeri citati dal direttore generale, Federico Lasconi, parlano chiaro: a parità di rete le vendite totali del gruppo sono cresciute del 6,13%, con picchi del 9,97% nell’ortofrutta e del 6,5% nei salumi e formaggi, oltre che del 6,3% nel pesce e 5,9% nella carne (dato progressivo 31 ottobre, ndr.). Tutti comparti in cui la componente di servizio può fare la differenza.

Servizio a 360 gradi

Non è un caso quindi che proprio il concetto di servizio (con tutte le sue possibili declinazioni) sia stato scelto come leitmotiv della convention dello scorso 9 novembre. A confrontarsi sul tema, in una tavola rotonda moderata da Maria Cristina Alfieri, direttore editoriale di Food, sono intervenuti Daniele Tirelli, presidente di Retail Institute Italy, Romolo De Camillis, Retail Director Nielsen e Fabio Sordi, Direttore Commerciale Selex. Tanti gli spunti di riflessione emersi, con una costante di fondo: il servizio va ormai interpretato come un concetto a 360 gradi che va dalla capacità dell’industria di proporre prodotti in linea con i nuovi trend di mercato e i nuovi bisogni dei consumatori (vedi il fenomeno dilagante del salutismo) alla disponibilità dei distributori a rivedere l’assortimento in funzione di questi fenomeni.

La forza del CRM

Servizio è sviluppare inoltre strumenti digitali per sfruttare meglio i dati sul consumatore in ottica Crm, ma anche investire in formazione e cultura del management distributivo (dal personale di vendita al buyer) perché si sviluppi maggiormente la capacità di far entrare in assortimento tipicità locali che rendono distintiva l’offerta e l’attitudine a raccontarne la storia ai consumatori. Ancora una volta saranno i modi e il contesto di vendita a fare la differenza tra i distributori. In una parola, appunto, il servizio.

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