Export, record storico per il food lombardo

Per la prima volta arriva a quota 7 miliardi. Il Giappone traina con +124%, ma gli Stati Uniti sono il primo partner commerciale
Export, record storico per il food lombardo

E’ record storico per l’export agroalimentare lombardo nel mondo: nel 2017 tocca i 7 miliardi di euro, con un aumento del 16% rispetto all’anno precedente. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti regionale sui dati Istat relativi al commercio estero nel 2017. Oltre i due terzi delle esportazioni (70%) interessano i Paesi dell’Europa, con un aumento dell’8,3% rispetto al 2016. Ma l’agroalimentare lombardo cresce soprattutto in Asia (+72%), dove si registra il boom del Giappone che è passato dai 313 milioni di euro del 2016 agli oltre 700 milioni dello scorso anno, con un incremento del 124%, e dove la Cina ha importato 70 milioni di euro di prodotti alimentari lombardi nel 2017 contro i 58 milioni dei dodici mesi precedenti (+20,7%). Nel complesso, le esportazioni in Asia rappresentano il 17% del totale dell’export mondiale di cibo Made in Lombardy.

Russia ed Europa

Nonostante l’embargo ancora in vigore, aumentano le esportazioni verso la Russia: 96 milioni di euro nel 2017 (+43%). In Europa segno positivo anche per i prodotti alimentari lombardi in Francia con 881 milioni di euro (+7%), Germania con 700 milioni di euro (+5%) e Gran Bretagna con 525 milioni di euro (+2%). Negli Stati Uniti ancora senza dazi le esportazioni hanno raggiunto i 538 milioni di euro (+13%). Crescono anche Centro e Sud America con 90 milioni di euro (+11%). L’export continua a rappresentare una carta fondamentale per agganciare la ripresa; ecco perché dobbiamo scongiurare guerre commerciali che rischiano di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia italiana e sulle relazioni internazionali – afferma Ettore Prandini, Presidente Coldiretti Lombardia. E’ arrivato anche il momento, dopo quattro anni di embargo, di revocare le sanzioni alla Russia, perché è vero che nel 2017 c’è stata una crescita dell’export di cibo lombardo verso Mosca ma ben al di sotto delle potenzialità di quel mercato per il Made in Italy.

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